Un colpo di mortaio partito dalla Siria è caduto questa mattina sul Golan. Lo riferiscono fonti militari israeliane le quali precisano che non ci sono stati feriti tra i civili o danni alle abitazioni. Tuttavia rimane un fatto gravissimo che segue di poche ore il lancio di quattro colpi di mortaio che hanno visto la durissima replica israeliana (come riferiva ieri Michael Sfaradi).
Anche in questo caso, come ieri, il portavoce dell’IDF non ha escluso a priori una risposta israeliana avvertendo che l’esercito israeliano ha spostato sul confine del Golan ulteriori truppe e forze corazzate. Si teme che Assad, ormai prossimo alla fine, come ultima risorsa cerchi di internazionalizzare il conflitto spingendo Israele a una risposta a questi continui attacchi.
Il colpo di mortaio di questa mattina è caduto a pochi metri dall’avamposto dell’IDF di Tel Azeka e solo per un miracolo non ha provocato danni o vittime.
In queste ore drammatiche, praticamente trascurate dalla stampa internazionale, Israele si trova sotto attacco al sud con centinaia di missili lanciati dalla Striscia di Gaza, e sotto attacco al Nord dove l’esercito siriano cerca in tutti i modi di provocare una reazione armata. Anzi, se possibile al nord la situazione è forse più complessa dato che c’è il forte sospetto che a sparare i colpi di mortaio su Israele siano forze appartenenti a Hezbollah attualmente in Siria, il che confermerebbe le voci che vogliono il gruppo terrorista libanese impegnato nel tentativo di aprire un “fronte nord” su ordine di Teheran.