Siria: l’accordo tra USA e Turchia? L’ennesima fregatura per i curdi

18 Ottobre 2019

L’accordo di cessate il fuoco tra USA e Turchia raggiunto ieri dal vice-Presidente americano, Mike Pence, e il dittatore turco, Recep Tayyip Erdogan, è l’ennesima fregatura per i curdi.

Annunciato dal Presidente Trump come «un grande giorno per la civiltà» in realtà è un cedimento a 360 gradi alla prepotenza turca.

L’accordo prevede cinque giorni di tregua dai combattimenti, per altro già violato questa mattina dalle milizie islamiche al soldo di Erdogan.

In questi cinque giorni i curdi dovrebbe ritirarsi dalle loro posizioni lasciando campo libero ai turchi (più precisamente alle milizie islamiche) che così raggiungerebbero il loro obiettivo di costituire una “fascia di sicurezza” di 30 Km all’interno dei confini siriani.

In pratica non è un accordo, è una resa bella e buona alle prepotenze del sultano turco. Trump, come Ponzio Pilato, vuole lavarsene le mani definitivamente e dopo aver tradito i curdi per una prima volta li tradisce di nuovo con questo “capolavoro” diplomatico.

Cosa prevede realmente l’accordo?

In sostanza l’accordo raggiunto da Pence ed Erodgan prevede che i curdi si ritirino da quella che è stata definita una zona sicura che entra per circa 32 chilometri in Siria e si estende per circa 125 chilometri (78 miglia) dalla parte centrale del confine tra i due paesi.

In cambio Trump non applicherà le sanzioni contro la Turchia annunciate appena ieri.

È la più grossa fregatura di tutti i tempi. Ma di quale accordo si sta parlando? Trump si fa bello con i creduloni mondiali, evita di applicare sanzioni alla Turchia e vende definitivamente i curdi al califfo Erdogan. Ma come si fa a parlare di “accordo”?

«I combattenti curdi saranno costretti a rinunciare alle loro armi pesanti e le loro posizioni saranno distrutte», ha detto il Ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che almeno ha l’onestà morale di non chiamare questo schifo “un accordo”.

E adesso, quando naturalmente i curdi non si ritireranno dalle loro posizioni, sia Erdogan che Trump potranno dire che sono stati proprio i combattenti curdi a non rispettare il “cessate il fuoco”.

Infine c’è un altro punto che riguarda le milizie islamiche usate da Erdogan nell’offensiva. Di fatto non riconoscono questo “accordo” e già questa mattina hanno attaccato diversi avamposti curdi.

Ha proprio ragione Trump, è un grande giorno per la civiltà.

Haamid B. al-Mu’tasim

Blogger siriano rifugiato in Italia. Esperto di terrorismo islamico e di dinamiche mediorientali in particolare di Siria e Iraq

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