In Siria stanno combattendo migliaia di giovani turchi nelle fila di Al Qaeda. E’ la denuncia che arriva dalla TV libanese Al Manar, legata a Hezbollah. Secondo un servizio trasmesso dalla TV di Hezbollah c’è la certezza che almeno 500 giovani turchi starebbero combattendo nelle file di Al Qaeda in Siria, ma il numero effettivo sarebbe di diverse migliaia.
Al Manar ha trasmesso le interviste a diversi genitori di giovani turchi che hanno deciso di passare il confine con la Siria per andare a combattere con i gruppi legati ad Al Qaeda che contrastano il regime di Assad. Le storie che raccontano questi genitori sono spesso agghiaccianti soprattutto perché mostrano come l’estremismo islamico stia prendendo piede tra i giovani in Turchia che, addirittura, considerano il Premier turco, Recep Tayyip Erdogan, un debole perché non impone in Turchia la legge islamica.
Secondo Al Manar i giovani turchi morti nella guerra in Siria sarebbero fino ad oggi una novantina. La TV libanese legata a Hezbollah denuncia che i ragazzi turchi attraversano il confine con la Siria con la complicità della polizia turca che chiude gli occhi anche sul massiccio traffico di armi dalla Turchia verso i gruppi ribelli siriani.
La TV libanese cita poi un articolo del Guardian con le interviste ai genitori dei ragazzi turchi che hanno cercato di andare a riprendere i propri figli in Siria e che si sono trovati davanti al muro dell’estremismo islamico.
Il fenomeno di estremizzazione islamica della Turchia, evidenziato dalla guerra in Siria, inizia a preoccupare anche diversi analisti internazionali i quali evidenziano come in Turchia si assista a un vero e proprio paradosso nel quale ci sono le vecchie generazioni laiche e le nuove generazioni che invece sempre più spesso si avvicinano all’estremismo islamico, un percorso inverso rispetto a quello che ci si aspetterebbe da uno Stato che mira dichiaratamente ad entrare in Europa.
Sarah F.