La Gran Bretagna ha criticato fortemente il discorso del Segretario di Stato americano, John Kerry, affermando che è sbagliato focalizzarsi solo sugli insediamenti israeliani senza spendere una parola sull’incitamento alla violenza e sul terrorismo di matrice arabo-palestinese.
A esternare il disaccordo britannico con le parole di John Kerry è stato ieri sera il portavoce del Primo Ministro britannico. «Noi non crediamo che il modo di negoziare la pace tra arabi e israeliani sia quello di concentrarsi su un solo tema, in questo caso la costruzione degli insediamenti, quando chiaramente il conflitto tra israeliani e palestinesi è profondamente complesso, come non crediamo che sia opportuno attaccare la composizione di un Governo alleato democraticamente eletto» ha detto il portavoce di Theresa May.
La critica britannica alle parole di Kerry non è quindi solo nel merito degli insediamenti ma anche per il vergognoso attacco del Segretario di Stato USA al Governo israeliano. Il portavoce di Theresa May ha poi fatto alcune precisazioni in merito al fatto che la Gran Bretagna ha votato a favore della Risoluzione 2334 che di fatto condanna gli insediamenti, precisando che «il Regno Unito continua a considerare illegali gli insediamenti in Cisgiordania e a ritenere la soluzione dei due Stati l’unica soluzione percorribile, ma sia ben chiaro che il Governo britannico è ben lungi dal considerare gli insediamenti israeliani l’unico problema».
Le critiche della Gran Bretagna al discorso di John Kerry arrivano a sorpresa e suonano anche come un ammonimento diretto agli americani a non perseguire questa linea anche al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dove la Gran Bretagna ha diritto di veto, anche se appare improbabile che Londra decida di usare il suo veto nel caso dell’ennesima risoluzione anti-israeliana presentata in questo caso da Barack Obama come ultimo dispetto a Israele.
Redazione