Svenduti ad Hamas. Enorme cedimento alle pretese dei mafiosi palestinesi?

3 Agosto 2018

I boss di Hamas stanno arrivando a Gaza per firmare l’accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo stanno scrivendo le agenzie di stampa arabe le quali anticipano i contenuti dell’accordo raggiunto con la mediazione dell’Egitto e dell’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Nikolay Mladenov.

Secondo quanto si apprende, anche da fonti non ufficiali ma attendibili, l’accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele prevederebbe una serie di misure volte a migliorare la vita degli abitanti di Gaza, nonché un aeroporto e un porto marittimo che però dovrebbero essere in Egitto (ma su questo le versioni sono diverse). Poi denaro, tantissimo denaro destinato alla riqualificazione del territorio, alle infrastrutture, alla sanità e a tutto quello di cui necessita la Striscia di Gaza. Verrà riaperto sin da subito il valico di Kerem Shaolm e riprenderanno anche le consegne di carburante interrotte due giorni fa per ordine del Ministero della Difesa israeliano.

In cambio di tutto questo Hamas si impegna a interrompere le proteste lungo la barriera di confine, il lancio di missili nonché il lancio di palloni e aquiloni incendiari.

Stando alle fonti l’accordo è diviso in tre fasi. La prima, di immediata attuazione, prevede la cessazione di tutte le proteste lungo la linea di confine in cambio della riapertura del valico di Kerem Shalom e della ripresa dei rifornimenti. La seconda fase vedrà il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di Gaza e la rimozione completa del blocco israeliano su Gaza (su questo abbiamo francamente molti dubbi ma così dicono le fonti). La terza fase del piano, secondo le fonti, includerà il lancio di progetti umanitari delle Nazioni Unite già proposti in passato, compresa la costruzione di un porto marittimo per Gaza a Ismailia, in Egitto e di un aeroporto nel Sinai.

Ora, prendendo tutto questo con le dovute cautele, soprattutto perché mancano conferme da Gerusalemme, se effettivamente questo è il piano di pace a lungo termine studiato da Egitto e Nazioni Unite e accettato da Israele, ci sembra francamente un grossissimo cedimento alle pretese dei mafiosi palestinesi, Si continua imperterriti a sommergerli di denaro che loro, come sempre, useranno per armarsi e non per portare sollievo alla popolazione. Si parla di nuovo di un porto e addirittura di parla di togliere il blocco alla Striscia di Gaza. Se così fosse ci troveremmo di fronte a una vera e propria resa di Israele ad Hamas, la dimostrazione che il terrorismo paga. Per una volta speriamo che quanto da noi riportato sia tutto sbagliato.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

SOSTIENICI USANDO STRIPE

Sostienici usando PAYPAL

Sostieni Rights Reporter con una piccola donazione

Newsletter

Fai come migliaia di nostri lettori, iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato senza però essere disturbato. Puoi cancellarti quando vuoi
Previous Story

Manifestazioni in Iran: la gente torna ad urlare «morte al dittatore»

Next Story

Jared Kushner vuole chiudere la UNRWA e mettere fine all’equivoco sui rifugiati

Latest from Medio Oriente

Go toTop