Si chiamava Mahmoud al-Salfiti il killer di Vittorio Arrigoni, condannato a 15 anni di carcere ma incredibilmente “evaso” dal carcere di Gaza per andare a combatte con i fratelli maggiori del ISIS dove (sembra) ha trovato la via per le 72 vergini. Secondo alcuni forum jihadisti sarebbe infatti morto nella regione di Anbar, in Iraq, dove combatteva per l’ISIS.
Poteva sembrare una notizia come un’altra nella infinita guerra che Israele conduce contro il terrorismo islamico. Un drone (o un caccia) colpisce una moto con due terroristi a bordo e li elimina. Pratico e veloce. Segue regolare protesta degli “attivisti”, articoli sui giornali e, probabilmente, pioggia di missili nel sud di Israele. Ma questa volta è un po’ diverso.
La morte di Vittorio Arrigoni ha un colpevole, anzi due. Dopo mesi e mesi di omertoso silenzio un tribunale di Hamas ha condannato all’ergastolo due salafiti poco più che ventenni, Mahmud al-Salfiti e Tamer al-Hassasna, giudicati colpevoli per l’omicidio di Arrigoni.
E’ atteso per oggi l’arrivo in Israele di qualche migliaio di esaltati che vorrebbero partecipare alla inziativa di protesta “welcome to Palestine” organizzata dai soliti facifinti con l’intenzione di creare tensione in Israele. Nei giorni scorsi il Governo Israeliano ha distribuito una black list di nomi di personaggi sgraditi che quindi verranno fermati ed espulsi a spese d quelle compagnie aeree che li hanno trasportati.
Un bel editoriale di Guy Bechor apparso oggi su Ynet ci svela un aspetto che in pochi in occidente hanno colto delle cosiddette “primavere arabe”, quello della demolizione della grande bugia che per anni ha sfamato milioni di bocche e sulla quale sono stati costruiti miti che sembravano indistruttibili: quello del conflitto tra arabi e israeliani.
Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata la notizia del rapimento avvenuto a Gaza di Vittorio Arrigoni, noto attivista filo-palestinese, da parte di un gruppo islamico legato ad Al Qaeda che si oppone ad Hamas. I quadisti chiedevano, in cambio della liberazione di Arrigoni, di liberare alcuni loro leader arrestati in marzo proprio da Hamas. Nella notte il tragico epilogo con la morte di Vittorio Arrigoni.