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Dimentichiamo la Turchia laica sognata e poi creata da Ataturk, la Turchia di Erdogan è a un passo dal diventare una vera e propria teocrazia islamica esattamente come lo sono Arabia Saudita, Iran e tanti altri Paesi musulmani.

La Fratellanza Musulmana ha assestato il suo miglior colpo da quando ha perso il controllo di Egitto e Tunisia e ieri ne se è avuta la conferma con una manifestazione oceanica a favore di Erdogan e della islamizzazione della Turchia. Nemmeno nei sogni più reconditi dei Fratelli Musulmani c’era una svolta del genere, nessuno ormai pensava che la Fratellanza Musulmana si potesse appropriare della Turchia. Ma lo “strano golpe” ha capovolto le carte in tavola e ha permesso a Erdogan di imporre con la forza la linea islamista più feroce e di epurare tutti coloro che erano contro questa svolta anche se con lo “strano golpe” non c’entravano nulla.

La manifestazione di ieri è stata un vero e proprio atto di forza del sultano, una dimostrazione al mondo che la Turchia vuole tornare indietro nel tempo e che il Paese non vuole più il sistema laico sul quale si basava. Il prossimo passo del sultano Erdogan sarà quello di cambiare la Costituzione in modo da avere il controllo totale su tutto e su tutti, la reintroduzione della pena di morte e l’azzeramento degli organi costituzionali di garanzia. Era il sogno di Erdogan da sempre ma fino ad oggi non c’era riuscito proprio a causa della Costituzione laica e dei contrappesi studiati da Ataturk. Ma lo “strano golpe” ha cambiato tutto e oggi il sultano può coronare il suo sogno e quello della Fratellanza Musulmana: una Turchia islamica e teocratica, lontana anni luce da quella che faceva di tutto per entrare in Europa.

Ed è proprio la volontaria rinuncia turca ad entrare in Europa – volontaria perché Erdogan si muove volontariamente in direzione opposta a quella indicata dalla UE – che preoccupa i leader europei. La strada presa dal sultano è quella del braccio di ferro e del conseguente isolamento, questo vuol dire anche che Erdogan aprirà le sue frontiere ai milioni di profughi dando il via a una vera e propria invasione islamica del vecchio continente. Forse era proprio quello che il sultano voleva sin dall’inizio e oggi ha trovato la scusa buona per farlo addossando la colpa di tutto all’Europa rea di pretendere democrazia e laicità da chi vuole entrare a farne parte, condizioni inaccettabili per una teocrazia islamica.

La domanda quindi non è cosa farà Erdogan, ma cosa farà l’Europa per contrastarlo.

Il problema è serio, molto serio. Rischiamo di vederci invasi da milioni di profughi musulmani tra i quali si potrebbero nascondere centinaia di terroristi, Erdogan lo sa benissimo e non esiterà a usare quest’arma se l’Europa non prenderà molto seriamente in considerazione l’ipotesi di bloccare ogni rapporto con la Turchia nel caso in cui il sultano dovesse mettere in pratica il suo piano. La Turchia deve capire che la strada che ha intrapreso la riporterà indietro di decenni. Ma per farlo ci vuole coraggio e soprattutto ci vuole la consapevolezza che è una scelta turca. Esitare o cedere anche minimamente ai ricatti del sultano turco potrebbe significare la fine dell’Europa come la conosciamo. L’Europa deve dare una risposta molto dura a Erdogan e alla sua voglia di teocrazia islamica e smetterla di genuflettersi di fronte ai ricatti del sultano di Istanbul.

Scritto da Einav Ben H.