Le atrocità viste nella di città di Bucha e in altre città dell’Ucraina, sono solo gli ultimi crimini commessi dalle milizie di Putin in giro per il mondo.
Quante volte abbiamo sentito parlare delle città rase al suolo in Siria, senza nessun riguardo per i civili? Quante volte abbiamo sentito raccontare delle violenze delle truppe russe sui civili in Georgia? E in Libia, quante volte ci hanno riferito delle violenze dei mercenari della Wagner?
E quante volte abbiamo detto qualcosa a Putin? In molti si sono pure convinti che siccome in Siria aiutava quel macellaio di Assad contro le milizie islamiche, Putin fosse una specie di paladino contro l’avanzata dell’Islam. Sciocchezze senza alcun senso che però hanno fatto chiudere gli occhi sui massacri di civili.
Che poi a ben vedere, sempre in Siria e più in generale in Medio Oriente i suoi due maggiori alleati sono l’Iran del boia di Teheran e gli Hezbollah libanesi. Proprio un bel paladino contro l’avanzata dell’Islam questo Putin. Giusto per gli allocchi e per fare in modo che il mondo tacesse sugli orrori in Siria.
E quel silenzio sui crimini di Putin è stata la molla che lo ha convinto che avrebbe potuto invadere l’Ucraina senza che il mondo muovesse un dito. Quel silenzio lo ha convinto che avrebbe potuto ripetere gli stessi crimini commessi in Siria e nelle altre parti del mondo senza che si muovesse un filo d’erba.
E quando ci ha presentato il conto per quel silenzio invadendo l’Ucraina e perpetrando la stessa politica stragista perpetrata in Siria, colpendo deliberatamente i civili, anche quelli in fila per fuggire, noi ci siamo finalmente svegliati da quell’incredibile torpore dove ci aveva relegato la convinzione che fino a quando queste cose succedevano in Medio Oriente o in Africa, non avrebbero in nessun modo messo in pericolo la nostra libertà.
Noi ci arrabbiamo con Putin ma siamo stati proprio noi che lo abbiamo “invitato” a commettere i crimini di guerra commessi in Ucraina. Siamo stati noi con il silenzio sui crimini commessi precedentemente. Siamo stati noi quando, nonostante quei crimini, abbiamo continuato a comprargli il gas, anzi, ne abbiamo comprato sempre di più.
Perché mai il boia di Mosca avrebbe dovuto pensare che il mondo occidentale si sarebbe ribellato? Per quale assurdo motivo lo avrebbe dovuto pensare quando per decenni abbiamo chiuso gli occhi di fronte ai più efferati crimini di Putin?
L’Ucraina è il prezzo che stiamo pagando per quel silenzio, un prezzo che ci spetta pagare. Ed è per questo che non possiamo lasciare solo il popolo ucraino di fronte alla prepotenza di Putin. È per questo che dobbiamo supportare anche militarmente l’Ucraina, perché sulla sulla sua invasione, su quelle stragi pesa il nostro silenzio sui crimini di Putin.