Se è vero come è vero che Putin è un uomo cinico e meticoloso possiamo affermare che la Russia stia per attaccare in forze in Ucraina e che con molta probabilità dopo la Crimea si prenderà anche la parte orientale del Paese.
A farci affermare questo non è la nostra idea del “dittatore democratico” russo e il suo indubbio talento nello sfruttare le debolezze occidentali e in particolare quelle del Presidente americano, Barack Obama, ma il fatto che non si spostano intere divisioni corazzate, aerei da combattimento e decine di migliaia di soldati al confine con l’Ucraina se non la si vuole attaccare.
A fornirci il quadro preciso della situazione è l’ambasciatore britannico alle Nazioni Unite il quale durante la riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu tenutasi ieri ha mostrato immagini satellitari che mostrano come la Russia abbia spostato lungo il confine con l’Ucraina circa 40.000 soldati (in aggiunta a quelli che già c’erano), aerei da combattimento, almeno due divisioni corazzate, un battaglione di artiglieria e unità di supporto logistico. Sono chiaramente preparativi di guerra.
Durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, richiesta proprio dalla Russia a poche ore dalla scadenza dell’Ultimatum lanciato dal Governo ucraino ai separatisti russi che da giorni occupano i centri di potere nell’Ucraina orientale e dall’annuncio di Kiev di aver dato il via a una “grande operazione antiterrorismo” per “liberarli”, l’ambasciatore russo ha detto che «ci sono cittadini di origine russa in pericolo in Ucraina a causa di possibili ritorsioni contro di loro» e che per questo «la Russia non può rimanere immobile mentre suoi concittadini rischiano la propria vita», un modo come un altro per dire che se l’esercito di Kiev dovesse attaccare i separatisti russi Mosca non rimarrà a guardare. Della serie, “uomo avvisato mezzo salvato”.
La mossa diplomatica russa di chiedere una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu è stata proprio geniale. In sostanza Mosca fa ricadere la responsabilità delle sue future mosse su Kiev. Se l’esercito ucraino se ne starà buono le divisioni russe non interverranno, se di contro l’esercito di Kiev dovesse intervenire con la forza contro i cittadini di origine russa, Mosca si sentirà il Diritto/dovere di intervenire a loro difesa.
Permetteteci ora una piccola nota di ammirazione in merito alla diplomazia russa. Pur detestando il “dittatore democratico” Putin, non possiamo fare a meno di notare come a livello diplomatico la Russia sia anni luce avanti rispetto al resto del mondo. E’ vero che se la controparte più importante di Putin si chiama Obama è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, ed è altrettanto vero che non si può mettere uno come John Kerry di fronte a Sergej Lavrov perché è come mandare un bambino addosso a un carro armato, però solo gli stolti non possono giudicare geniale la politica estera russa, certamente prepotente, se vogliamo dittatoriale e fascista, ma indubbiamente geniale ed efficace.
Scritto da Adrian Niscemi