In Venezuela nessuno crede veramente che Maduro voglia realmente riformare lo Stato mentre tutti sono convinti che la convocazione di una “Assemblea Costituente del Popolo” altro non sia che un espediente per rimanere al potere. «Fumo negli occhi» lo definisce l’opposizione.
Ieri primo maggio in Venezuela ci sono stati nuovi scontri, ancora feriti e arresti tra le opposizioni, ma questa volta il popolo venezuelano non ha nessuna intenzione di mollare. Così i giovani venezuelani hanno pensato di fare qualcosa di organizzato per contrastare le milizie della morte di Maduro, quegli squadroni non ben definiti composti da un misto di delinquenti comuni e di elementi provenienti dall’estero che attaccano i manifestanti con raid in perfetto stile militare. Nascono così i combattenti per la libertà che nella visione dei giovani di Caracas dovrebbero contrastare le bande criminali di Maduro e proteggere la popolazione che manifesta pacificamente. Ieri si sono visti per la prima volta nella manifestazione organizzata dalle opposizioni in occasione del primo maggio. Dotati di maschere antigas, di tute che coprono più o meno tutto il corpo per evitare gli irritanti, uno zaino sulle spalle, i combattenti per la libertà si sono messi in capo e in coda alle manifestazioni per impedire ai criminali al soldo di Maduro di attaccare i cortei.
«I giovani di Caracas hanno imparato a combattere e ad organizzarsi» scrive Daniel sul suo blog che come sempre ci fa una puntuale ricostruzione dei fatti. Ancora più netta è Alexandra, una giovane manifestante di Caracas che ci racconta come i combattenti per la libertà non sono un gruppo di scalmanati nati per caso ma che sono «un nutrito gruppo di persone che ha deciso di organizzarsi per rispondere con la violenza alla violenza». Un ulteriore passo verso la guerra civile.
Un sacerdote italiano che da decenni risiede in Venezuela ci dice che era inevitabile che l’opposizione prima o poi si organizzasse con proprie squadre di risposta, anche se parliamo di giovanissimi ragazzi del tutto indifesi e non armati se non con qualche bastone o con sole pietre.
Anche per oggi sono previste diverse manifestazioni contro il regime di Maduro e forse vedremo ancora all’opera i combattenti per la libertà, almeno fino a quando le squadre della morte di Maduro non decideranno di sparare ad altezza d’uomo.
https://youtu.be/OAuo9G6Db2M