Se c’è un posto in un Medio Oriente quasi completamente islamico e omofobo dove i gay si possono rifugiare e addirittura chiedere asilo politico (anche se sono arabi) quello è Israele.  Questo lo sanno tutti, almeno coloro che seguono a vario titolo i Diritti degli omosessuali. Per questo il Governo israeliano ha lanciato una campagna dedicata agli omosessuali dove si invitano gli omosessuali di tutto il mondo ad andare in quella isola felice che si chiama Israele.

Peccato che come al solito c’è stato subito chi ha avuto da ridire. E’ il caso di Sarah Schulman sul New York Times ripresa da Alberto Stabile su Repubblica che oltre a riprendere l’articolo descrive una realtà che non c’è, inventata di sana pianta, dove si afferma che in effetti i gay in Israele hanno diversi problemi e che in sostanza vengono discriminati né più né meno che in altri posti. Addirittura si arriva ad affermare che “Israele ha avviato questa campagna al solo scopo di nascondere le sistematiche violazioni dei Diritti dei palestinesi”. Si può essere più idioti?

In realtà gli omosessuali in Israele non sono affatto discriminati ed è una balla colossale quella scritta da Alberto Stabile secondo cui ogni volta che in Israele viene organizzato un Gay Pride ci sono incredibili problemi di ordine pubblico. È falsissimo. I Gay Pride in Israele, ai quali partecipano anche moltissimi gay islamici, sono bellissimi, pacifici e perfettamente tollerati.

La realtà è che a questi adoratori degli islamici e odiatori di Israele fa un sacco male che anche in questo caso Israele dimostri di essere l’unica vera democrazia in Medio Oriente. La verità la possono raccontare le centinaia di omosessuali palestinesi che hanno trovato rifugio in Israele dove possono vivere apertamente la loro condizione invece che rischiare di essere ammazzati come invece succede in Palestina e negli altri Stati Islamici.

Ed è giusto rimarcare questa grandissima differenza tra Israele e gli stati islamici che lo circondano. E’ giusto evidenziare come in Israele i Diritti di tutti vengano rispettati a prescindere dal genere. Certo, questo agli odiatori non va proprio giù e cercano il sistema di minimizzare la portata di questa iniziativa israeliana che è un vero e proprio schiaffo all’islam omofobo. Ma non ci riusciranno. Come sempre Israele è un passoavanti tutti.

Sarah F.