Molto interessante l’articolo di Michele Di Salvo pubblicato ieri (qui il link) nel quale il giornalista che ha radiografato impietosamente le attività di Grillo & C. (Casaleggio) pone a Beppe Grillo dieci domande che nessun giornalista gli ha mai fatto, chiedendo al comico genovese prestato alla politica di rispondere.

Di Salvo è stato anche molto corretto nell’inviare a Grillo e a Casaleggio le dieci domande prima di pubblicarle sul suo sito web, sperando in una loro risposta che però, com’era prevedibile, non è arrivata e nemmeno crediamo arriverà mai.

Le dieci domande poste da Di Salvo a Grillo sono molto articolate e toccano alcuni punti sensibili sui quali il comico genovese prestato alla politica si è sempre ben guardato di chiarirne i retroscena, anche perché si è sempre sottratto al dibattito preferendo fare esclusivamente monologhi studiati a tavolino o concedendo interviste solo a giornalisti amici (qualcuno li chiama giornalisti servi).

Detto delle dieci domande (che potrete leggere direttamente sul sito di Di Salvo il cui link abbiamo inserito sopra) e detto che con molta probabilità le risposte non arriveranno mai, ci preme aggiungere una undicesima domanda a Beppe Grillo: che rapporti ha il suo movimento e lei personalmente con il network (dis)informativo iraniano? Ci riferiamo in particolare a IRIB (radio televisione iraniana) e ad ASI (Agenzia Stampa Italiana) che fa parte dello stessa famiglia di IRIB. Questo network negli ultimi tempi ha moltiplicato gli interventi a suo favore, il che potrebbe in un primo momento far pensare che dipenda dalle sue dichiarazioni d’amore verso il dittatore iraniano Ahmadinejad, ma che danno da pensare parecchio specie in configurazione di una sua possibile partecipazione ad un futuro governo italiano, specie pensando ai legami che ha suo suocero con il regime iraniano. E’ plausibile pensare che il regime iraniano possa condizionare le sue scelte di politica estera? E’ plausibile pensare che il regime iraniano finanzi il suo movimento politico? Non sono ipotesi e tantomeno certezze, sono semplici domande alle quali vorremo che Beppe Grillo rispondesse, lui che si ritiene il paladino della trasparenza.