Iran-rohani

Da quando Hassan Rohani è stato eletto Presidente in Iran le esecuzioni capitali hanno subito un vertiginoso aumento: 537 da quando Rohani è entrato in carica, oltre 200 dall’inizio dell’anno.

In occidente la stampa di sinistra afferma che siano i Pasdaran e gli Ayatollah più intransigenti a spingere sull’acceleratore delle esecuzioni capitali per boicottare i tentativi di Rohani volti a un avvicinamento dell’Iran all’occidente. Insomma, nessuno mette in dubbio che Hassan Rohani sia un moderato.

Peccato che a smentire questo pietoso e pericoloso buonismo siano i dati diffusi dalle organizzazioni iraniane per i Diritti Umani (non da quelle internazionali che come sempre sono compiacenti con Teheran). Secondo alcuni attivisti dei Diritti Umani iraniani l’esecuzione dell’avvocato Hashem Shaabani, avvenuta lo scorso 27 gennaio, è solo l’ultima delle innumerevoli violazioni dei Diritti Umani avvenute con il consenso di Rohani. Shaabani aveva la colpa di essere arabo, di insegnare la cultura araba in Iran e di difendere i Diritti Umani. Nel 2011, dopo essere stato torturato per giorni, aveva confessato di far parte di un gruppo di opposizione giudicato dal regime un gruppo terrorista e per questo condannato a morte. Rohani si era impegnato a revocare la pena di morte ma non l’ha fatto.

E sono tanti gli impegni disattesi da Rohani, a partire dai diritti delle donne che da quando è diventato Presidente sono peggiorati. Lo sterminio silenzioso degli omosessuali è proseguito senza sosta. A fronte della liberazione simbolica (e molto pubblicizzata) di pochi attivisti e blogger in Iran si è scatenata la caccia a chi diffonde attraverso internet la verità su quello che avviene nel regime iraniano. Centinaia di blogger e attivisti dei Diritti Umani sono stati incarcerati.

Ma nonostante questo in occidente si continua imperterriti a parlare di Hassan Rohani come di un “moderato”, si continua a dire che a Teheran ci sono falchi e colombe e che il mondo libero deve aiutare il Presidente iraniano a combattere i falchi. In realtà siamo di fronte a uno dei più grossi bluff della storia. Non esistono falchi e colombe a Teheran, ci sono solo i falchi, solo che qualcuno di questi falchi ha pensato bene di travestirsi da colomba. E’ un po’ come il gioco del poliziotto buono e il poliziotto cattivo che si accordano su chi fa il buono e su chi fa il cattivo per ottenere quello che vogliono.

La cosa tragica è che il mondo libero ci è caduto in pieno in questo colossale bluff. E allora fatemi dire a questi signori che non ci sono colombe a Teheran, che la gente continua a morire a centinaia, che le donne vengono arrestate dalla polizia morale, che gli omosessuali vengono impiccati e che chi osa contestare il regime finisce in carcere. Questo è l’Iran del “moderato” Hassan Rohani, non quello che qualche giornalista con il prosciutto negli occhi o qualche politico in malafede vuol far credere.

Scritto da Adrian Niscemi