peter pellegrini vince le elezioni presidenziali in slovacchia

Dopo che nell’ottobre scorso in Slovacchia è stato eletto a Primo Ministro l’uomo di Putin, Robert Fico, ieri gli elettori slovacchi hanno rafforzato la presa delle forze politiche favorevoli alla Russia nell’Europa centrale, consegnando la vittoria nelle elezioni presidenziali a un candidato che si oppone alla fornitura di aiuti militari e finanziari all’Ucraina.

Il conteggio ufficiale dei voti del ballottaggio per le presidenziali in Slovacchia ha sancito che Peter Pellegrini, un alleato del primo ministro populista, Robert Fico, ha vinto con il 53% dei voti.

Nonostante i poteri limitati della presidenza in Slovacchia, l’elezione è stata ampiamente considerata come una prova di forza tra schieramenti politici con opinioni nettamente diverse sulla Russia.

Il candidato sconfitto, l’ex ministro degli Esteri Ivan Korcok, è uno strenuo sostenitore dell’Ucraina e critico nei confronti di Fico, un politico veterano e combattivo che si è schierato con il primo ministro ungherese Viktor Orban opponendosi agli aiuti all’Ucraina e sfidando le opinioni più diffuse all’interno dell’Unione Europea.

Con Fico al suo fianco, domenica mattina Pellegrini ha dichiarato la vittoria, poco dopo che Korcok ha ammesso la sconfitta.

Korcok è arrivato primo tra i nove candidati in una prima tornata elettorale il 23 marzo, ma ha perso nel confronto di sabato con Pellegrini, che sembra aver recuperato i voti che al primo turno erano andati a un nazionalista anti-NATO arrivato terzo.

Nella campagna elettorale che ha preceduto il voto, Pellegrini ha copiato le tattiche usate da Orban durante le elezioni del 2022 in Ungheria, in cui il suo partito di governo aveva falsamente affermato che il principale leader dell’opposizione voleva inviare soldati ungheresi a combattere contro la Russia in Ucraina. Pellegrini ha usato la stessa diffamazione contro Korcok, dipingendolo come un guerrafondaio intenzionato a inviare truppe slovacche in Ucraina.

Korcok ha ribadito di non avere un piano del genere – che comunque un presidente slovacco non ha il potere di realizzare – ma ha avuto difficoltà a superare il miasma di disinformazione pompato dai siti web pro-Russia e dagli account dei social media.

La sua sconfitta è una grande spinta per Fico, che ora può perseguire la sua agenda senza interferenze da parte della presidenza.

Si tratta di un netto cambiamento rispetto al mandato della presidente uscente, Zuzana Caputova, una liberale schietta e filo-occidentale che ha usato i suoi poteri limitati per resistere alla deriva di Fico verso la Russia e ai suoi sforzi per limitare la capacità della magistratura di perseguire la corruzione. Non si è candidata per un nuovo mandato, dichiarando di essere esausta “dal punto di vista professionale e umano”.

Fico si è astenuto dal confrontarsi con gli altri leader sull’Ucraina durante i vertici dell’Unione Europea a Bruxelles. L’elezione di Pellegrini, tuttavia, potrebbe portare a un approccio più conflittuale come quello dell’Ungheria, dissidente inveterato del blocco europeo.

Nelle sue dichiarazioni pubbliche, Fico si è unito a Orban nel sollecitare quella che descrive come “pace” in Ucraina, sostenendo che la guerra si trascinerà all’infinito senza una rapida soluzione negoziale. L’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali considerano impossibile la fine della guerra a meno che la Russia non ceda i territori occupati.

Korcok, un diplomatico di carriera che è stato ambasciatore della Slovacchia a Washington dal 2018 al 2020, ha dipinto le richieste di una “pace” immediata come una resa all’obiettivo della Russia di rimanere aggrappata al territorio ucraino. Sostiene che fornire sostegno militare e finanziario all’Ucraina sia l’unico modo per porre fine in modo duraturo al conflitto.

Fico, un politico di lungo corso che ha terminato un precedente periodo come primo ministro dimettendosi nel 2018 in mezzo a un turbine di accuse di corruzione, ha seguito le orme di Orban nel tentativo di ridimensionare la magistratura e nel dipingere i sostenitori dell’Ucraina come lacchè sleali degli Stati Uniti.

Fico è tornato al potere dopo le elezioni generali di settembre, rilanciando una carriera politica che molti avevano considerato conclusa quando si era dimesso in mezzo a grandi proteste di piazza dopo l’uccisione di un giornalista investigativo che stava indagando sulle ruberie del governo.