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Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Un gruppo di terroristi palestinesi formato da alcuni di quelli rilasciati di recente da Israele e da almeno due di quelli ancora in carcere che erano tra quelli che sarebbero dovuti essere liberati qualche settimane fa, avevano pianificato il rapimento di soldati israeliani in Cisgiordania. A finanziare l’operazione Hamas.

Ha scoprire il tutto è stato lo Shin Bet che ha svelato come il gruppo fosse pronto ad agire e aspettava solo la liberazione di Abed Alrahaman e Otoman Waasem Zin a-Din. La cellula terroristica era formata da alcuni ex detenuti in Israele liberati proprio di recente dallo Stato Ebraico in occasione dei cosiddetti “colloqui di pace” e dal alcune donne che si erano prestate a fare da portavoce tra loro ed Hamas quando questi si trovavano ancora in prigione. Il piano era quindi già pronto da tempo e prevedeva il rapimento di almeno due soldati israeliani da scambiare poi con alcuni terroristi palestinesi detenuti in Israele.

Secondo quanto si apprende da fonti dello Shin Bet il rapimento doveva avvenire in una zona compresa tra quella di Nablus e dell’avamposto di Yithzar. Il finanziamento della operazione è stato trasferito ai terroristi da una banca dell’Arabia Saudita su ordine di Hamas. I fondi dovevano servire per l’acquisto di armi, per sostenere le spese dell’operazione che sarebbe potuta essere lunga e per creare una cellula di Hamas in Cisgiordania.

Lo Shin Bet ha effettuato questa notte diversi arresti tra i quali figurano alcuni palestinesi appena rilasciati, le loro mogli e alcuni loro parenti che avevano ruoli operativi. I nomi non sono stati ancora resi noti in quanto l’operazione è ancora in corso.

Scritto da Sarah F.