Nemmeno i bambini si sono salvati dalla indicibili torture che i terroristi islamici hanno inflitto agli ostaggi del Westgate Mall di Nairobi. A testimoniarlo è un medico che ha assistito i feriti subito dopo la loro liberazione, che ha raccolto le loro testimonianze  e che ha potuto vedere i corpi degli ostaggi mutilati dai terroristi islamici.

Il racconto che ne esce è degno di un film dell’orrore. Palle degli occhi tolte dalle orbite oculari, mani affilate con un coltello come fossero matite con le quali poi gli ostaggi dovevano scrivere il loro nome con il proprio sangue, bambini torturati con un coltello, dita tagliate, nasi strappati con le pinze. Decine di cadaveri mutilati, orribilmente torturati prima di essere uccisi.

Questi non si possono definire nemmeno terroristi islamici, questi sono animali, bestie islamiche sanguinarie che godono a fare del male nel nome del loro Dio. E più sono fedeli più sono sanguinari.

Quello che è accaduto in Kenya, su cui per altro ancora ci sono lati oscuri, è uno degli episodi più indicativi di dove possa arrivare la crudeltà di queste bestie islamiche, di cosa ci aspetta se non metteremo fine al loro mondo dell’orrore con qualsiasi mezzo.

Noi ci teniamo a non equiparare tutto il mondo islamico alle bestie che hanno colpito in Kenya, ma non possiamo non notare che il cosiddetto “islam moderato” è rimasto piuttosto silente sulle indicibili atrocità avvenute in Kenya e non possiamo non notare che sui forum islamici, anche quelli non legati apparentemente all’estremismo islamico, si lodano le gesta di queste bestie. Vorremo quindi una ferma e fortissima condanna e presa di posizione ufficiale delle autorità islamiche contro questi animali che agiscono nel nome di un Dio che è anche il loro. Siamo sinceri, non ci aspettiamo niente di importante, visto anche il poco interesse mostrato dalla stampa internazionale sui risvolti dell’attacco terroristico al Westgate Mall di Nairobi. Certo, durante l’attacco la copertura mediatica c’è stata, ma di quello che c’è dietro e di quello che vuol dire in un’area importante come quella del Kenya nessuno ne parla, quasi fosse un tabù toccare gli islamici, anzi, le bestie islamiche.

Claudia Colombo