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Chissà quanto saranno contenti i pacivendoli della scelta fatta da Abu Mazen di “riconciliarsi” con Hamas. Il loro sogno si avvera: tutti i gruppi palestinesi uniti sotto la bandiera del terrorismo e dell’odio verso Israele. Alla faccia della pace e dei due Stati per due popoli, per altro mai effettivamente voluti da parte palestinese.

Sembrerà strano, ma da un lato la scelta fatta ieri sera da Abu Mazen di schierarsi apertamente con il terrorismo non dovrebbe preoccupare Israele perché di fatto mette le carte in tavola e svergogna una volta per tutte l’assurda politica americana del duo Obama/Kerry. Insomma finalmente un po’ di chiarezza da parte palestinese.

Patetico il tentativo da parte americana di cercare di minimizzare con John Kerry che ieri sera diceva che la riconciliazione tra Fatah e Hamas “mette in pericolo i colloqui di pace”. Quella scelta non mette in pericolo i colloqui di pace, li affossa definitivamente. I palestinesi hanno scelto il terrorismo invece della pace. Se ne prenda atto e si agisca di conseguenza.

Sul perché della scelta di Abu Mazen ci sarebbe parecchio da discutere e lo faremo quando tutto sarà più chiaro. Per adesso l’unica cosa che ci pare evidente è che dietro a questa scelta precisa e chiara ci sia la decisione della Lega Araba di sostenere finanziariamente l’Autorità Nazionale Palestinese. Certo che suona male anche il fatto che tale decisione arrivi proprio a pochi giorni da un video nel quale il capo di Al Qaeda accusava Abu Mazen di essere complice degli americani e di Israele perché portava avanti le farlocche trattative di pace. Ma sono dettagli insignificanti di fronte a quello che finalmente dovrebbe essere chiaro a tutti, cioè che ai palestinesi non è mai interessato alcun accordo con Israele.

Ora aspettiamoci nuovi equilibrismi da parte di Abu Mazen che non vorrà rinunciare ai soldi americani (su quelli europei ci può sempre contare). Vedrete che dirà che la scelta di riconciliarsi con Hamas non condiziona le trattative di pace e che la colpa di tutto questo è della solita intransigenza israeliana. E vedrete che ci sarà anche chi è disposto a credergli. E francamente ci aspettiamo nuovi equilibrismi anche da parte americana, se non altro per limitare i danni politici dell’ennesima brutta figura di Obama a livello internazionale. Ormai il Presidente americano è come un elefante in un negozio di cristalleria, ovunque si rivolga provoca danni.

Guardiamo quindi il lato positivo di questa bruttissima faccenda: finalmente Israele sa che i palestinesi sono da considerarsi nemici. Lo sapeva anche prima, ma la furbizia di Abu Mazen unita alla malafede di alcuni burocrati avevano lasciato aperto un piccolo spiraglio di speranza (o era una illusione?) che in qualche modo aveva convinto anche una parte della sinistra americana. Ora le carte sono in tavola e il bluff è svelato.

Scritto da Adrian Niscemi