Secondo Amnesty International l’esercito nigeriano avrebbe massacrato oltre 350 musulmani sciiti e poi avrebbe occultato le prove del massacro. Lo riferisce il rapporto intitolato «Unearthing the truth: unlawful killings and mass cover-up in Zaria» pubblicato questa mattina.
Il massacro, secondo quanto riferisce Amnesty, sarebbe avvenuto nella città nigeriana di Zaria, nello Stato di Kaduna e sarebbe scaturito da quello che sembra un motivo banale legato al rifiuto di obbedire a direttive dell’esercito da parte del leader locale degli sciiti, il filo-iraniano Ibrahim Zakzaky, più volte arrestato e leader del Islamic Movement of Nigeria (IMN), un movimento islamico sostenuto e finanziato da Teheran. In realtà le tensioni tra l’esercito nigeriano e il IMN sarebbero sempre più ricorrenti in quanto il Movimento Islamico della Nigeria sarebbe accusato di essere la versione sciita del gruppo terrorista Boko Haram e di lavorare per trasformare la Nigeria in uno stato islamico.
Secondo quanto riferisce Amnesty International i fatti sarebbero avvenuti nello scorso dicembre e il massacro sarebbe andato avanti per due giorni durante i quali sarebbero stati uccisi tra immani brutalità oltre 350 musulmani sciiti tra i quali molte donne e bambini. I feriti sarebbero stati bruciati vivi, i copri e le prove del massacro fatti sparire. Amnesty sostiene di aver individuato la fossa comune dove sono stati seppelliti i corpi delle vittime. Amnesty porta come prova alcune foto satellitari e alcune testimonianze di civili che, sostiene sempre Amnesty, sarebbero sfuggiti al massacro.
L’esercito nigeriano nega l’accaduto e questa mattina attraverso un suo portavoce ha fatto sapere che il rapporto diffuso da Amnesty International si basa su congetture senza alcuna prova certa. Il Presidente nigeriano Muhammadu Buhari si sarebbe impegnato a fare chiarezza sull’accaduto ma in Amnesty International dicono di non fidarsi nonostante lo stesso Muhammadu Buhari sia di fede musulmana. Per il momento l’unico episodio di cui si parla in Nigeria riferito ai fatti accaduti a Zaria è l’uccisione di un militare da parte di membri del Islamic Movement of Nigeria, episodio per il quale sono sotto processo 50 membri del IMN per i quali il Pubblico Ministero ha chiesto la pena di morte.
Secondo quanto si è appreso da fonti dell’esercito il Movimento Islamico della Nigeria ha recentemente ottenuto una grande quantità di fondi dall’Iran e si sospetta che riceva anche armi. Nel 2010 venne scoperta nel porto di Apapa una nave carica di armi provenienti dall’Iran e presumibilmente dirette proprio al Islamic Movement of Nigeria. A seguito delle sanzioni all’Iran il sostegno di Teheran al IMN è scemato nel corso del tempo ma si teme che ora che le sanzioni sono state sollevate a seguito dell’accordo sul nucleare iraniano Teheran sia tornata a finanziare il movimento sciita nigeriano.
Scritto da Claudia Colombo