Una premessa: a me di cosa faccia Silvio Berlusconi  nel privato delle sue feste non me ne frega un piffero. Non me ne frega niente se con i suoi soldi di porta a letto una prostituta, che sia italiana o marocchina. Non me ne frega niente nemmeno se usa la sua posizione per aiutare una “amica” o più probabilmente per mantenere private certe sue “passioni”. Trovo il “processo Ruby” di uno squallore indefinibile. Quello che non posso accettare è che l’Italia sia di nuovo succube degli interessi personali di Berlusconi.

Se sono vere le voci di stampa le quali sostengono che Berlusconi sarebbe intenzionato a bloccare la riforma della legge elettorale per garantirsi una sorta di “scudo giudiziario” (lo afferma l’Huffington Post) così da andare al voto in ottobre forte dei sondaggi che lo danno primo partito, sarebbe una cosa gravissima che non possiamo accettare. Il Paese non può permettersi di piegarsi agli interessi del Cavaliere ancora una volta dopo che lo ha fatto per gli ultimi 20 anni.

Non ne faccio una questione politica, non ho mai amato Berlusconi né mai lo amerò, ma rispetto il voto di un terzo di italiani che lo hanno scelto alle ultime elezioni. E da persona che non ama Berlusconi sono anche convinta che in fondo il Cavaliere sia vittima delle sue stesse fortune finanziarie, circondato com’è da persone avide e senza scrupoli che negli ultimi anni si sono arricchite grazie alle sue “debolezze”. Tuttavia il Paese non può permettersi il lusso di sottostare agli interessi personali di Berlusconi. Il Paese adesso ha bisogno di riforme urgenti a partire da quella elettorale proprio perché è plausibile pensare che il Governo Letta duri il tempo di un respiro. E se non ci vogliamo trovare nella stessa situazione in cui ci siamo trovati due mesi fa occorre fare in modo di garantire governabilità al Paese.

Non ne faccio nemmeno una questione personale o “anti-berlusconiana”. Come detto non me ne frega niente di quello che fa Berlusconi sotto le lenzuola o quando è fuori dalla sua veste istituzionale, purché la cosa non danneggi il Paese come purtroppo è avvenuto molte volte. Tantomeno nutro odio nei confronti di Berlusconi. Non me lo sogno anche di notte come fanno alcuni fenomeni da baraccone che hanno fatto dell’odio personale verso il Cavaliere una linea politica. Mi è del tutto indifferente. Ma non possiamo permetterci dopo 20 anni di essere ancora dietro ai problemi di Berlusconi. Non ce lo possiamo più permettere.

Come fare allora per risolvere l’ennesima empasse in cui si trova l’Italia a causa dei vari problemi di Silvio Berlusconi? Come fare per porre i problemi degli italiani al primo posto? Come bilanciare l’incontestabile impatto che ha la magistratura nelle vicende politiche italiane, un impatto che paradossalmente rischia di paralizzare il Paese e di destabilizzarlo creando un confronto sempre più duro tra parti contrapposte? Ma soprattutto, come fare per limitare l’avanzata dell’unico che trae vantaggio da questa assurda situazione, cioè Beppe Grillo?

Credo che l’unica soluzione sia quella politica in luogo di quella giudiziaria. Un Silvio Berlusconi martire non giova a nessuno se non allo stesso Cavaliere e a Beppe Grillo. E scusate se batto ancora sul tasto: il problema attuale dell’Italia non è Berlusconi ma sono le riforme necessarie a uscire da questa situazione di cui, senza dubbio, ne è responsabile anche Berlusconi (ma non solo). Se adesso la buttiamo di nuovo sul confronto tra berlusconiani e anti-berlusconiani ne usciamo distrutti. Le priorità del Paese sono altre, non è il Bunga Bunga.

Bianca B.