Benedetto XVI, che fatico a chiamare Papa, ci rifà e attacca nuovamente gli omosessuali. Dopo l’attacco fortemente omofobo di pochi giorni fa (per chi volesse rinfrescarsi la memoria questo è il link), ieri è tornato sulla sua ossessione che non è la pace nel mondo, i miserevoli e gli ultimi d cui la Chiesa dovrebbe interessarsi, ma sono gli omosessuali e la loro pretesa di Diritti.
Nel suo discorso di auguri alla Curia Romana, Benedetto XVI è tornato nuovamente ad attaccare l’omosessualità e a scagliarsi contro le unioni omosessuali. Dopo che qualche giorno fa aveva definito gli omosessuali “un pericolo per la pace” ieri ha detto che “gli omosessuali sono una minaccia per la famiglia”.
Benedetto XVI sostiene che «appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina» e che quindi se qualcuno ha una “deviazione” è perché lo decide da solo, anzi, è la società moderna che contribuisce a creare queste “deviazioni”. Insomma, non nasciamo omosessuali ma lo diventiamo per nostra scelta a causa della società. Per Benedetto XVI quindi non esiste il concetto di “gender”, di “genere”, ma è una parola inventata da chi “autonomamente decide di non essere come Dio lo ha creato”.
E’ un concetto che svilisce e aggredisce le differenze di genere perché nega palesemente che esista una terza condizione sessuale con la quale si nasce e non si sceglie. E’ un concetto omofobo e pericoloso con il quale si vuole sottintendere che chi è omosessuale lo è per propria scelta e a causa di una “deviazione perversa” da lui stesso voluta e non a causa del volere di Dio.
E questo dovrebbe essere “il rappresentante di Dio in Terra”, colui che predica le parole del Signore secondo cui “tutti gli esseri umani sono uguali”, un uomo che mette in discussione con le sue parole lo stesso concetto voluto da Dio, che si arroga il Diritto di stabilire che “non tutti gli esseri sono uguali” ma che alcuni vanno bene e altri no, alcuni hanno Diritto ai Diritti e altri no. Come ho detto in un’altra occasione, è lo stesso concetto applicato dagli Ayatollah in Iran per impiccare gli omosessuali ed è quello stesso concetto che sta portando l’Uganda a partorire una legge che permette di condannare a morte gli omosessuali.
Se Benedetto XVI avesse applicato lo stesso ardore contro i preti pedofili che applica contro gli omosessuali a quest’ora molti pervertiti veri sarebbero dietro alle sbarre invece che ad un altare a predicare (ipocritamente) contro i gay. Se invece di produrre quel documento chiamato “Crimen sollicitationis” che per anni ha coperto i crimini della Chiesa, Benedetto XVI avesse usato lo stesso ardore nel punire quegli stessi crimini, oggi la Chiesa cattolica sarebbe più attendibile. Invece ogni giorno che passa dobbiamo constatare che il Papa è tutto fuorché il rappresentante di Dio sulla Terra.
Paola P.