Secondo quanto si legge dalle agenzie il Governo avrebbe abrogato “le disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari” mettendo così la parola fine sia alla storia nucleare del nostro Paese che al referendum sul nucleare che a giugno si dovrebbe svolgere per dare la possibilità ai cittadini di esprimere la loro posizione in merito alla ripresa del programma nucleare civile in Italia.
In effetti, come faceva notare ieri sera l’On. Di Pietro, non è affatto così. Infatti nel testo dell’emendamento presentato al Senato dove vengono specificati i punti abrogati, si specifica che “entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge il Consiglio dei ministri adotta la strategia energetica nazionale nella definizione della quale il consiglio dei ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione Europea e a livello internazionale in materia di scenari energetici e ambientali”. In sostanza non si dice che l’Italia abbandona il nucleare ma che si sposta di un anno la decisione in merito.
Insomma, è un semplice e puerile trucchetto per cercare di annullare il referendum sul nucleare che, secondo le ultime proiezioni di tutti gli organismi di sondaggi, farebbe da traino per il raggiungimento del quorum. Va ricordato infatti che insieme al referendum sul nucleare lo stesso giorno ci saranno quello sull’acqua e, molto più importante, quello sul legittimo impedimento che poi è quello che più mette paura ai berluscones.
Il prossimo tentativo della maggioranza sarà quindi quello di annullare il referendum sul nucleare basando questa richiesta sul fatto che dopo l’emendamento di ieri lo stesso referendum sarebbe inutile. Se ciò non dovesse riuscire si assisterà al bombardamento mediatico da parte della stampa e delle TV berlusconiane in merito alla supposta inutilità di questo referendum sul nucleare. Insomma, come si dice nel centro Italia, sparano sul melo per prendere nel pero. Cercano di affossare il referendum sul nucleare per affossare gli altri e in particolare quello sul legittimo impedimento che, se dovesse passare, sarebbe una condanna senza appello per Berlusconi. Concludendo, non vi fate fuorviare, la mossa del Governo sul nucleare è un enorme ed evidentissimo bluff.
Tamara Rinaldini