A pochi giorni dalla strage nella sinagoga di Pittsburgh un altro atto di antisemitismo colpisce un luogo di culto ebraico. Questa volta nel mirino c’è finita la sinagoga Beth Jacob di Irvine, a sud di Los Angeles, in California.
Per fortuna in questo ultimo atto di antisemitismo non è stato perpetrato nessun atto di violenza ma si è trattato di atto di vandalismo. Un soggetto sconosciuto è entrato nel recinto della sinagoga e ha imbrattato la facciata dell’edificio con scritte contro gli ebrei.
Nel video della sorveglianza diffuso su Twitter si nota un soggetto incappucciato e con una mascherina che gli copriva il volto, quasi certamente un ragazzo, che superava il recinto della sinagoga e poi imbrattava il muro con le scritte antisemite per poi andarsene tranquillamente.
Based upon the preliminary investigation, it appears the vandalism at Beth Jacob Synagogue occurred during the early morning hours of October 31. Anyone with information on this case is asked to contact Irvine PD Detective Dave Tran at 949-724-7098. https://t.co/HSRHYWeIpQ pic.twitter.com/wjuVhVN6zR
— IPD (@IrvinePolice) 31 ottobre 2018
Naturalmente il fatto non è minimamente paragonabile a quanto successo a Pittsburgh dove sono state uccise 11 persone, ma è indicativo del clima di odio anti-ebraico che da diversi anni sta prendendo velocemente piede in America, un clima di odio che parte dai campus universitari con iniziative, prevalentemente di sinistra, per il boicottaggio di Israele e spaziando in un terreno fertilizzato dall’ignoranza arriva fino alle frange della destra più estrema e suprematista.
E non si faccia l’errore di giudicare questo ultimo atto di palese antisemitismo alla stregua di una ragazzata, l’escalation di atti ostili agli ebrei e a Israele è evidente negli Stati Uniti, una escalation che unisce destra e sinistra partendo dai social media, attraversando i campus universitari e le congregazioni di estrema destra come se fossero la stessa cosa e sfocia in atti di antisemitismo palesi e persino in atti di violenza.
E viene da chiedersi: cosa sta succedendo alla più grande democrazia del mondo?