La Procura della Repubblica di Roma ha appena fatto sapere che ha archiviato il procedimento per truffa a carico del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il caso era relativo alla ormai famosa casa di Montecarlo che, secondo i denuncianti, sarebbe stata venduta sottoprezzo da Gianfranco Fini a suo cognato, Giancarlo Tulliani.
La Procura di Roma, dopo molti mesi di indagini, ha ritenuto che non ci sono reati imputabili al presidente della Camera e che non si ravvisano reati nella vendita dell’immobile. E’ un durissimo schiaffo alla macchina del fango messa in piedi dagli uomini e dai giornali del Premier nei confronti di Fini, colpevole di aver contestato “sua maestà” e quindi meritevole di essere distrutto.
In questi mesi si è assistito a tutto. Mesi e mesi di articoli in prima pagina contro il Presidente della Camera e contro la sua famiglia, il tutto per un fatto che non aveva né rilevanza penale né politica o morale. Lo scopo era (e adesso lo è ancora di più) evidente: distogliere l’attenzione dalle vicissitudini del Premier e allo stesso tempo far passare il concetto che tutti sono sporchi e che quindi tutti dovrebbero tacere. Peccato per la macchina del fango che Fini non si sia piegato al metodo Boffo e abbia resistito. Adesso finalmente la fine di questo oscuro capitolo.