Caso Shalit: Israele si prepara a rilasciare altri 550 terroristi. La lista che fa male

16 Dicembre 2011

Mano a mano che emerge la lista dei terroristi che Israele ha rilasciato o si appresta a rilasciare in cambio della libertà di Gilad Shalit, si fa più evidente il costo elevatissimo pagato dallo Stato Ebraico per riabbracciare il proprio figlio rapito da Hamas.

Secondo gli accordi per la liberazione di Shalit il 18 ottobre scorso Israele ha rilasciato 477 terroristi palestinesi alcuni dei quali, accolti a Gaza come eroi, si stanno godendo la libertà tra incredibili lussi (vedere per credere). In base agli stessi accordi tra pochi giorni dovranno essere liberati altri 550 terroristi di cui 133 saranno liberati nelle prossime ore. Quello che fa male è vedere chi è compreso nella lista dei 133 che verranno liberati nelle prossime ore.

Giusto per citarne alcuni, c’è Taltal Na’asan, membro di “Forza 17” arrestato nel 2001 per aver partecipato e pianificato attentati contro Israele. Poi c’è Muhand Qalbouna, condannato all’ergastolo per l’omicidio a sangue freddo di Baruch Sasson, era il 2000. E ancora c’è Da’adar Darwish, membro operativo di Tanzim, arrestato nel 2004 per il suo coinvolgimento nell’attentato suicida che ne 2002 sconvolse King George Street a Gerusalemme e che fece tre morti e decine di feriti. E poi ci sono Abd Al-Jabr Mustafa Fukaha  e Jaber Badr, il primo membro del Parlamento di Hamas e il secondo membro operativo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Quest’ultimo, arrestato nel 2007, è accusato di aver organizzato diversi attentati contro Israele. Infine ci sarebbe anche Jafr Ja’arah, membro dei Martiri delle Brigate Al-Aqsa accusato di aver ordito e organizzato diversi attentati.

Questi i pochi nomi che al momento si conoscono ma è prevedibile che quasi tutti i rilasciati abbiano a che fare con il terrorismo, il che trasforma l’operazione Shalit in un enorme pericolo per Israele in quanto vengono rilasciati centinaia di terroristi che, una volta fuori, torneranno immancabilmente a fare quello che facevano prima,  cioè vivere per distruggere Israele. Riavere Gilad Shalit è stata una cosa grandissima che ci ha dato immensa felicità, ma adesso iniziamo a renderci conto del prezzo altissimo pagato per quella liberazione ed è innegabile che la cosa fa male.

Sarah F.

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