Senza peccare di presunzione noi lo avevamo detto che la Corea del Nord stava raggiungendo la capacità di miniaturizzazione di ordigni nucleari, passaggio necessario per collocare una testata atomica su un missile balistico. Ora, con un rapporto presentato ieri alla Casa Bianca, lo conferma anche l’intelligence americana.
A dire il vero c’è ancora qualche divergenza di vedute tra le varie intelligence americane sul fatto che la Corea del Nord disponga già della tecnologia necessaria a miniaturizzare un testata nucleare oppure la stia per raggiungere, ma in casi come questo il semplice dubbio è già sufficiente a non far dormire sonni tranquilli e a considerare il tutto come una seria e credibile minaccia.
Ora si tratta di stabilire quanto il programma nucleare nordcoreano sia connesso a quello iraniano. Da diversi mesi tecnici nucleari iraniani sono presenti in Corea del Nord e ormai è più che provata la collaborazione di Abdul Qadeer Khan (uno dei padri dell’atomica pakistana) sia con la Corea del Nord che con l’Iran. La sola collaborazione di uno dei padri dell’atomica pakistana dovrebbe già essere una conferma della strada intrapresa da Pyongyang e Teheran verso la capacità di lanciare missili con testate atomiche. Se poi consideriamo che i test missilistici nordcoreani e iraniani non hanno subito sosta (la Corea del Nord potrebbe farne uno da un momento all’altro mentre l’Iran ne ha annunciato uno per la fine di aprile) il conto è presto fatto.
Ora, è abbastanza palese che nei confronti della Corea del Nord non c’è molto da fare se non schierare le batterie antimissile e pregare che non decida mai di lanciare ordigni nucleari. Questo perché Pyongyang ha superato ormai da tempo la fatidica “linea rossa”, la stessa che si vuole impedire di superare all’Iran. Ed è questo il paradosso della diplomazia internazionale. Non è servito vedere cosa è successo con la Corea del Nord che gli stessi medesimi errori si stanno inesorabilmente ripetendo con l’Iran. Se il mondo continuerà a rimanere immobile di fronte alla minaccia nucleare iraniana quello che oggi avviene in estremo oriente tra qualche mese potrebbe accadere in medio oriente.
Quello che sta avvenendo con la Corea del Nord dovrebbe far riflettere seriamente le diplomazie internazionali perché è solo un acconto di quello che potrebbe succedere tra qualche mese se non si interverrà immediatamente sull’Iran. Con Teheran si stanno ripercorrendo gli stessi identici errori fatti con Pyongyang. La Corea del Nord deve essere considerata certamente un pericolo reale ma anche e soprattutto un monito credibile sull’Iran. Solo così potrà nascere qualcosa di buono da questa orribile e incredibile vicenda.
Sharon Levi