Giusto per essere chiari sin dall’inizio, sul Coronavirus COVID-19 non credo a strane ipotesi di complotto o a teorie fantascientifiche sulla sua creazione. Credo invece che ci sia una precisa responsabilità cinese che non deve essere né sottovalutata né tanto meno perdonata.

E sinceramente non mi interessa nemmeno sapere se questa pandemia sia nata da strane abitudini alimentari cinesi o se scaturisca dalla distrazione di qualche ricercatore. Sarà la storia a stabilire come è nata.

Quello che invece mi preme rimarcare è l’irresponsabile menefreghismo dimostrato dalla Cina nei confronti del resto del mondo quando sin da dicembre alcuni ricercatori cinesi, prontamente messi a tacere, avevano lanciato l’allarme sulla concreta possibilità che il COVID-19 potesse dar luogo a una epidemia globale, come poi è avvenuto.

Abbiamo fatto l’errore di scambiare lo sviluppo cinese e il benessere che ne è derivato per una certa fetta di popolazione, con un cambiamento (in meglio) del regime comunista. Chissà perché ci immaginavamo una Cina più “democratica” e quindi più responsabile.

Ci eravamo illusi che sotto la guida di Xi Jinping la Cina si stesse lentamente trasformando in una potenza economica democratica e aperta con la quale fare affari nello stesso modo con cui facciamo affari con le altre potenze occidentali.

Il Coronavirus COVID-19 ci ha dimostrato invece che non è così, che le nostre illusioni erano, appunto, solo illusioni. Il regime cinese che si è messo l’abito buono della festa ci ha ingannati tutti.

Per almeno due mesi la Cina ha deliberatamente nascosto il COVID-19 lasciando che persone di tutto il mondo entrassero in contatto con le zone e le persone infette. Pechino ha lasciato che cinesi infetti portassero in giro per il mondo il COVID-19 quando invece poteva fermare il tutto sin dall’inizio o quantomeno poteva lanciare l’allarme.

In un mondo globalizzato come il nostro dove le distanze non esistono più, è stato un atteggiamento criminale e imperdonabile. E ancora dobbiamo vedere che impatto ha avuto in Africa, perché forse il peggio deve ancora arrivare.

Ancora siamo tutti troppo impegnati a combattere l’epidemia per pensare al futuro delle relazioni con la Cina, ma prima o poi quel momento arriverà e il modo dovrà mettere Pechino sul banco degli imputati per l’enorme responsabilità che ha avuto sulla nascita di questa pandemia.

E non potremo far finta di nulla, non potremo riprendere le relazioni con la Cina da dove le avevamo lasciate. Troppo comodo per Pechino, troppo comodo distruggere le economie di tutto il mondo per poi magari approfittarsene forti dell’essere un regime e non una democrazia.

Perché il paradosso è proprio questo. La natura di regime che ha la Cina sarà la testa d’ariete che in breve tempo riporterà in alto l’economia cinese mentre noi continueremo ad arrancare per mesi, forse per anni.

Come dicevo all’inizio non credo ai complotti o a strane teorie, ma se c’è una cosa certa è che quando tutto sarà finito l’economia mondiale sarà un campo di macerie. E chi meglio di un regime come quello cinese, indifferente a tutto e irresponsabile, può approfittare di tanta devastazione?