E’ fantastico, persino esilarante, vedere come i berluscones e i leghisti si arrampicano sugli specchi per giustificare il gravissimo fatto accaduto ieri alla Camera dove il Governo è stato battuto sul rendiconto del bilancio. Tutti a dire che non è un fatto politico ma che il Governo è stato battuto da pochi “distratti”.

Invece non è così perché, a norma di regolamento e nel rispetto della Costituzione, la bocciatura del rendiconto generale corrisponde di fatto ad una vera e propria sfiducia al Governo. L’art. 81 della Costituzione recita infatti “le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo”. L’approvazioni delle Camere del rendiconto è quindi da intendersi come l’approvazione delle stesse al Governo. Mancata l’approvazione al Governo viene meno la fiducia alle Camere. Punto. Chiuso. Kaput.

Ora, io immagino che al Quirinale vi siano diversi bravi costituzionalisti e ritengo quindi che non avranno bisogno della mia gratuita consulenza, ma ritengo che vi siano tutte le condizioni affinché il capo dello Stato sciolga le Camere. E’ la costituzione a dirlo, tanto è vero che nelle altre due occasioni in cui la Camera ha bocciato il rendiconto dello Stato, i primi ministri che erano in carica (Andreotti in un caso e Goria nell’altro) si recarono al Quirinale e diedero le dimissioni.

Il Quirinale è giustamente prudente ma al Presidente della Repubblica non può essere sfuggita la calda accoglienza riservatogli ieri dalle persone fuori della Camera e la supplica di “salvare il paese”. Napolitano aspetta il risultato della riunione della Giunta per il regolamento della Camera, convocata da Fini per questa mattina. Dopo di che immagino che dovrà essere il Presidente del Consiglio a fare dei passi istituzionali senza forzare la mano del Presidente. Ma nel caso, molto possibile, che Berlusconi faccia finta di niente dovrà essere il Quirinale a prendere il coraggio di fare ciò che va fatto.

Un fatto è certo, l’Italia non può continuare a essere governata da un non-Governo che ha la maggioranza numerica in Parlamento solo in occasioni in cui si vota la fiducia o leggi ad personam, ma che va sotto continuamente quando ci sono da votare leggi per il bene del Paese. E’ una situazione ormai insostenibile e se Berlusconi avesse anche un minimodi dignità, cosa di cui dubito seriamente, si farebbe da parte e lascerebbe il Governo del Paese a chi è certamente più qualificato di lui a farlo.

Roberto Delponte