E’ arrivata ieri come una bomba la notizia del ricatto turco all’Europa: se nel prossimo semestre l’Unione Europea darà, come è logico, la presidenza a Cipro la Turchia congelerà tutte le relazioni con l’Europa. Un vero e proprio ultimatum che dimostra, senza ombra di dubbio l’arroganza turca e del suo Premier, Erdogan, nominato a gran voce dalle cosiddette “primavere arabe” nuovo “Salah al-Din” del mondo islamico.
Erdogan, che non perde occasione per accusare gli altri di essere “violentatori dei Diritti” pretende dall’Europa che la Cipro libera, membro dell’Unione Europea, non presenzi la UE in quanto non la riconosce. Ankara riconosce invece Cipro Nord, occupata militarmente dalla Turchia nel 1974 e tuttora divisa dalla parte libera di Cipro da un muro di divisione.
Si dice che la Ashton, notoriamente filo-islamica, sia stata colta da malore quando ha saputo del dicktat turco. Questa mossa rischia infatti di presentare la vera faccia di Erdogan a tutto il mondo, una faccia dittatoriale e arrogante oltre che palesemente ipocrita visto che critica gli altri ma non si esime da schiacciare con la forza i Diritti del popolo curdo e di occupare contro ogni Diritto Internazionale la parte nord di Cipro. Questa mossa rischia di rompere le uova nel paniere della povera baronessa Ashton.
Anche il nostro Ministro degli Esteri, Frattini, si sia detto preoccupato della possibilità che la Turchia si allontani dall’Europa. Beh, forse sarebbe il caso di aprire gli occhi e di capire che da quando è latito al potere Erdogan la Turchia ha abbandonato completamente l’idea di entrare in Europa, e visto come si sta comportando a livello internazionale a guadagnarci è senza dubbio il vecchio continente.
La Turchia vuole congelare le relazioni con l’Europa? Bene, faccia pure, a patto che si riprenda tutti i turchi immigrati in Europa e che nessuna azienda europea esporti i propri beni e prodotti in Turchia o importi beni e servizi da Ankara. Le cose o si fanno per bene o non si fanno affatto. E’ arrivato il momento che qualcuno metta un freno all’arroganza del Saladino turco.
Sarah F.