Dopo la scoppola inflitta dall’opposizione (con l’aiuto fondamentale della Lega Nord) al “partito degli onesti” con la scelta di consentire l’arresto del deputato pidiellino Alfonso Papa, la bufera investe il Partito Democratico, accusato di usare due pesi e due misure dopo che al Senato è stato votato NO all’arresto del Senatore ex PD Alberto Tedesco, arresto richiesto dalla Procura di Bari per una brutta storia di corruzione.
E’ stato lo stesso Senatore Tedesco a chiedere al Senato di autorizzare il suo arresto, ma nonostante questo i senatori del PDL ai quali, nel segreto dell’urna, si sono uniti probabilmente alcuni senatori del PD, hanno negato l’autorizzazione all’arresto richiesta dalla procura barese. Un brutto passo falso per il Partito Democratico al quale va posto rimedio nell’immediato.
Soprattutto, Bersani deve spiegare al Paese perché il partito Democratico ha adottato un metro di giudizio diverso tra Papa e Tedesco e deve farlo immediatamente senza accampare ridicole scuse o evocare improbabili complotti ai danni del PD.
In particolare lo deve fare in queste ore nelle quali emergono fatti gravissimi commessi da altissimi esponenti del Partito Democratico come quello che riguarda Filippo Penati, vice-presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, accusato dalla Procura di Monza di aver percepito tangenti. Se davvero il Partito Democratico vuole porsi come contraltare al “partito degli onesti” non può scivolare su queste bucce di banana e deve fare pulizia al suo interno. Diversamente dovremmo credere che non ci sia alcuna differenza tra il PDL e il PD e che si accusi di disonestà l’avversario politico solo per ragioni di opportunità politica e non, come invece dovrebbe essere, per fare piazza pulita dei disonesti.
Bianca B.