E adesso, dopo il fallito golpe in Turchia, Erdogan è davvero pericoloso e dovrebbe far paura a chiunque abbia un minimo di visione in prospettiva. Il problema è che, soprattutto in Europa, più che politici esperti e scaltri abbiamo genuflessori di professione.
La teoria del “quasi” false flag
In rete circola insistentemente la teoria del “false flag”, cioè quella teoria che vuole che a organizzare il tutto sia stato lo stesso Erdogan. In realtà e senza diventare complottisti ci sono diverse cose che non tornano nel fallito golpe in Turchia. Tuttavia non ci sentiamo di avvallare in pieno l’ipotesi del false flag, piuttosto pensiamo a un “quasi” false flag. Cerchiamo di spiegarci meglio. Abbiamo l’impressione che sebbene Erdogan non abbia organizzato un finto golpe ne sia stato comunque a conoscenza e che lo abbia lasciato fare organizzando nel contempo una massiccia operazione di contro-golpe. Le indicazioni in tal senso sono tante, a partire dalla massiccia organizzazione delle manifestazione di “civili” debitamente “attrezzate” che nel giro di poche ore si sono riversate sulle strade. Se poi andiamo a vedere chi sono i “manifestanti” ci potremmo accorgere che fanno parte di quelle stesse organizzazioni islamiste che hanno organizzato la Freedom Flotilla e tante altre manifestazioni a favore del califfo Erdogan, quelle che per intenderci fanno capo alla Fratellanza Musulmana, alla famigerata IHH e a tutte quelle organizzazioni della “società civile” che vanno dal mondo delle ONG islamiste a quello del tifo organizzato. Tutto troppo ben organizzato e tutto troppo veloce. Insomma, abbiamo l’impressione che sebbene non organizzato da Erdogan il golpe era ben controllato dal califfo/sultano.
Perché adesso bisogna aver paura di Erdogan?
Lo dicevamo ieri, una della prime conseguenze del fallito golpe in Turchia è quella che adesso Erdogan avrà totale mano libera per apportare in Turchia quei cambiamenti in chiave islamista che da tanto tempo persegue. Adesso potrà trasformare la Turchia in un califfato seppellendo definitivamente la Turchia laica sognata da Ataturk. E’ uno degli obiettivi primari, forse il più importante, della Fratellanza Musulmana. E la Turchia non è un Paese qualsiasi, non è un Paese che se svolta verso il fondamentalismo islamico può essere ignorato. Al contrario, bisogna aver paura di questo ormai inevitabile cambiamento. E se qualcuno pensasse che la svolta che Erdogan darà alla Turchia produrrà un paese islamico moderato si sbaglia di brutto. Ogni atteggiamento di Erdogan dice l’esatto contrario, solo che gli europei sono troppo codardi per ammetterlo. E così il califfo/sultano potrà diventare ancora più arrogante di quanto non lo fosse prima, potrà sterminare gli oppositori alla luce del sole ben sapendo che l’Europa non dirà nulla o si limiterà a qualche flebile protesta. Erdogan userà il randello dei profughi per zittire l’Europa e la mazza del suo potente esercito per regolare i conti con i suoi oppositori, a partire dai curdi che, c’è da giurarci, saranno i primi a pagare i prossimi cambiamenti in Turchia. C’è veramente di che preoccuparsi e chi non lo fa è un incosciente.
Il problema è che Erdogan non sembra preoccupare più di tanto l’Europa. Troppo importante per gli europei bloccare il flusso dei profughi siriani. Così lasceranno che Erdogan faccia pulizia usando a 360° il pretesto del fallito golpe, lasceranno che porti a termine quello che è sempre stato il suo piano, cioè trasformare la Turchia da Paese laico a califfato islamico, un piano che fino ad oggi si è scontrato con la Costituzione turca e con i magistrati che la difendevano. Beh, di quei magistrati non ne è rimasto uno, tutti epurati in poche ore anche se magari con il fallito golpe non c’entravano nulla. Come si fa a non aver paura di una cosa simile anche considerando che lo Stato Islamico è li, a due passi dalla Turchia e che proprio la Turchia è il punto di collegamento tra Stato Islamico ed Europa?
In Europa ci vorrebbero politici di razza e non genuflessori di professione, ci vorrebbe gente pronta ad affrontare a muso duro il califfo Erdogan invece che correre a inginocchiarsi per il suo “successo” sui “golpisti”. C’è quasi da vergognarsi nel vedere tanta bramosia nell’apparire amici di Erdogan invece che critici e preoccupati. Ma sul fronte turco tutto tace, ed Erdogan ne saprà approfittare a piene mani. Questa è l’unica vera certezza.
Scritto da Antonio M. Suarez