Nei giorni scorsi abbiamo visto come il regime ha strumentalizzato a suo favore le manifestazioni di piazza degli studenti, dei disoccupati, delle casalinghe di Terzigno e dei precari. Ora si sta andando molto oltre perché questa mattina a Roma è spuntata una bomba.
Questa mattina un operatore ATAC ha rinvenuto un pacco sospetto nei pressi di un binario della stazione della metropolitana di Rebibbia (linea B). immediatamente avvisate le forze dell’ordine hanno provveduto a isolare la zona e a chiamare gli artificieri. Il pacco era in effetti un ordigno costruito artigianalmente ma in grado di esplodere. Il sindaco Alemanno ha detto che “si trattava di una bomba atta ad esplodere”.
Ora, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Risulta strano che un ordigno venga ritrovato alla vigilia di nuove manifestazioni contro il Governo e per di più dopo una settimana dove il regime ha tentato in tutti i modi di far passare le legittime manifestazioni di protesta per azioni violente anti-governativa, come nella migliore tradizione dei regimi conclamati.
Non vorremmo che fosse l’ennesimo tentativo di alzare la tensione dopo lo scandaloso comportamento del Ministro La Russa e dopo le deliranti dichiarazioni di Gasparri. La cosa ricorda molto da vicino le provocazioni atte a “prevenire le contestazioni” e, soprattutto, “atte a stabilire un clima tale da poter applicare particolari azioni repressive” usate dai regimi sudamericani, russi o iraniani che siano.
La cosa non ci piace, decisamente non ci piace. Per cui invitiamo la magistratura ad indagare con molta attenzione, ma soprattutto invitiamo le forze di opposizione a vigilare attentamente su possibili (e più che probabili) tentativi da parte del regime di strumentalizzare anche questo gravissimo episodio.
Carlotta Visentin
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