Mohammed Morsi ha scelto la tarda serata di ieri per apparire in TV e parlare agli egiziani. Lo ha fatto per ribadire con lungo discorso che non se ne andrà e che non c’è alternativa al suo Governo che lui definisce “l’unico legittimato della storia egiziana”.
Morsi si è rivolto ai giovani che a milioni protestano nelle piazze di tutto Egitto per chiedere la fine delle violenze. Ha ammesso che in un anno di potere sono stati commessi da parte sua degli errori e si è detto disposto ad ascoltare le rivendicazioni dei Tamarrod. Tuttavia non ha lesinato in retorica affermando che dietro alle oceaniche manifestazioni di dissenso nei suoi confronti ci sarebbero poteri legati al vecchio regime di Mubarak e che la legittima rabbia dei giovani viene usata da chi non vuole la democrazia in Egitto. Infine ha detto che non c’è alternativa al suo legittimo Governo e che la sola alternativa sono ulteriori spargimenti di sangue. «Non dovete combattere una Jihad interna all’Egitto e tra egiziani – ha detto Morsi ai giovani Tamarrod – i nemici non sono egiziani ma sono fuori dall’Egitto. I nemici sono quelle 32 famiglie che hanno governato l’Egitto e hanno succhiato il sangue agli egiziani e che adesso vogliono riprendersi il potere usando la rabbia dei giovani».
Il discorso di Mohammed Morsi alla popolazione è arrivato dopo la scadenza dell’ultimatum dato dall’esercito egiziano al potere politico. I militari avevano detto che il potere politico doveva trovare una soluzione oppure l’esercito avrebbe sospeso la costituzione e imposto una road map per consentire all’Egitto di uscire da questa terribile situazione.
Subito dopo il discorso di Morsi i Fratelli Musulmani hanno chiamato i loro adepti al martirio contro il tentativo di colpo di stato dell’esercito e dei Tamarrod e immediati sono scoppiati gli scontri. Il bilancio, molto parziale, e di una decina di morti e centinaia di feriti.
Carri armati nel Sinai
Nel frattempo l’esercito egiziano ha spostato diversi carri armati lungo la volatile frontiera del Sinai per il timore che la situazione in Egitto venisse sfruttata dai gruppi terroristici di Gaza. Tutta l’operazione è avvenuta in coordinamento con l’esercito israeliano. Carri armati egiziani hanno preso posizione lungo tutta la zona di confine con la Striscia di Gaza sollevando le proteste di Hamas e della Jihad Islamica.
Canale di Suez messo in sicurezza
Contemporaneamente al dispiegamento dei carri armati lungo la frontiera con Gaza, l’esercito egiziano ha rafforzato la sua presenza a Suez. Fonti della sicurezza egiziana hanno detto che veicoli blindati del terzo battaglione dell’esercito egiziano hanno preso il controllo del vitale punto di transito. Durante la notte altri mezzi blindati si sono diretti verso Suez.
[box type=”info” align=”aligncenter” ]Aggiornamento delle ore 06,37 – l’esercito egiziano ha preso il controllo di tutte le zone strategiche in Egitto. I militari hanno contattato il Presidente della Corte Costituzionale egiziana per decidere un percorso democratico per il dopo Morsi.
Aggiornamento delle 08,08 – Allerta per cittadini stranieri – Gli stati del Golfo e diverse cancellerie europee hanno lanciato un “alert” ai loro cittadini consigliando di non recarsi in Egitto. Un piano di evacuazione è pronto per i cittadini europei presenti in Egitto. L’ambasciata del Kuwait in Egitto sta contattando tutti i suoi cittadini per evacuarli al più presto. Si teme un rapido deterioramento della situazione.
Aggiornamento delle 09,07 – Secondo il quotidiano Al-Ahram i massimi leader dei Fratelli Musulmani sarebbero stati messi agli arresti domiciliari e i fondi del gruppo posti sotto sequestro dai militari. L’esercito ha rafforzato le misure di sicurezza intorno a tutti i siti che contengono armi.
Aggiornamento delle ore 11,16 – Gli islamici integralisti salafiti alleati di Mohamed Morsi chiedono al Presdiente egiziano di indire elezioni anticipate onde evitare spargimenti di sangue e un colpo di stato militare. Lo ha detto il leader dei salafiti, Tarek al-Zumar, alla Reuters
Aggiornamento delle ore 11,26 – Il capo delle forze armate egiziane ha detto che “l’esercito è pronto a morire per difendere la popolazione egiziana da estremisti e terroristi di Stato”. Lo hanno scritto in una pagina di Facebook collegata al Consiglio Supremo delle Forze Armate e la dichiarazione viene attribuita al Generale Abdel Fattah al-Sisi. Nella dichiarazione si legge che “per l’esercito e più onorevole morire per il popolo piuttosto che vedere il popolo stesso terrorizzato e minacciato”. Un chiaro messaggio agli islamisti egiziani
Aggiornamento delle ore 13,16 – Il Ministro dell’Interno egiziano, Mohamed Ibrahim, ha ordinato l’arresto di alti esponenti dei Fratelli Musulmani per “istigazione alla violenza e all’omicidio”. Il provvedimento si riferisce alla chiamata della Fratellanza Musulmana alla Jihad contro i contestatori di Mohamed Morsi. Altri leader della Fratellanza Musulmano sono stati messi agli arresti domiciliari (vedi aggiornamento delle ore 09,07)
Aggiornamento delle ore 13,51 – Il leader dell’opposizione, Mohamed ElBaradei, ha incontrato pochi minuti fa il capo dell’esercito egiziano, Gen. Abdel Fattah al-Sisi. Secondo fonti di stampa i militari avrebbero chiesto ad ElBaradei di rappresentare l’opposizione e il gruppo di salvezza nazionale. ElBaradei ha accettato l’incarico e ha chiesto all’esercito di intervenire per fermare lo spargimento di sangue.
Aggiornamento delle ore 14,16 – Nei prossimi minti ci sarà un incontro tra ElBaradei, il papa copto e il maggior rappresentante musulmano della moschea di al-Azhar. All’incontro parteciperà anche il capo dell’esercito, Gen. Abdel Fattah al-Sisi. Si discuterà della futura road map per l’Egitto e del dopo Morsi.
Aggiornamento delle ore 14,50 – Il partito dei Fratelli Musulmani ha rifiutato di incontrare il comandante dell’esercito egiziano. Si sono detti pronti al martirio. Ma persino i salafiti gli abbandonano e chiedono nuove elezioni.
Aggiornamento delle 17,24 – Mohamed Morsi si è arreso ed è agli arresti domiciliari. [/box]