La Tepco, la società che gestisce il reattore nucleare di Fukushima gravemente danneggiato dal terremoto, ha annunciato oggi che potrebbe decidere di riversare in mare 15.000 tonnellate di acqua “leggermente contaminata”.
La decisione si rende necessaria come “misura di sicurezza” in quanto l’acqua radioattiva si sta raccogliendo intorno alle turbine dei tre reattori danneggiati della centrale impedendo agli operai di accendere i sistemi di raffreddamento.
E’ la cosiddetta “strategia del male minore” quella cioè che pur essendo dannosa per l’ambiente dovrebbe evitare danni maggiori come la fusione del nocciolo o una vera e propria esplosione con relativa formazione di una nube altamente radioattiva.
Resta da quantificare quale danno apporterà all’ecosistema marino questa enorme immissione di liquido seppur lievemente radioattivo e se la misura consentirà veramente ai tecnici di accedere al sistema di raffreddamento del reattore. L’impressione è che si vada per tentativi in una sempre più rischiosa corsa contro il tempo.