Acqua altamente radioattiva si sta versando nell’oceano. E’ solo l’ultimo degli allarmi che arrivano dalla centrale nucleare di Fukushima colpita dallo tzunami che ha devastato il Giappone. Una falla, da dove fuoriesce il liquido radioattivo, è stata individuata nel reattore numero 2.
Secondo un portavoce della Tepco, la società che gestisce il reattore di Fukushima, i danni al reattore potrebbero essere pari al 70% anche se ammettono di non avere la possibilità di controllare. Le altissime radiazioni misurate in prossimità della crapa da dove fuoriesce l’acqua radioattiva sono pari a 1000 milli-sievert l’ora il che rende praticamente impossibile qualsiasi intervento umano per chiudere la falla.
Intanto si registrano altissimi tassi di materiale radioattivo anche nella carne bovina allevata fuori dalla zona circoscritta il che fa pensare che la contaminazione sia fuori controllo. Stesso discorso per il pesce pescato fuori dal tratto di mare interessato dalla contaminazione.
Intanto è una vera e propria contro il tempo per evitare la catastrofe. Il reattore 3, il più pericoloso perché contiene il combustibile MOX (un mix di uranio e plutonio), avrebbe il nocciolo gravemente danneggiato. E’ allo studio un modo di pompare acqua per ridurre la radioattività ma è una corsa impari contro il tempo. Nel reattore 1 il nocciolo è scoperto al 70% ma la pressione sarebbe in calo. Sotto controllo sarebbero i reattori 5 e 6 mentre il 4, spento al momento del terremoto, preoccupa per la presenza di barre radioattive esauste che però mantengono la loro tossicità.