E adesso risulta contaminato anche il mare in prossimità della centrale atomica di Fukushima. A rivelarlo è stata una fonte del Governo nipponico dopo che un team di esperti ha analizzato il tratto di mare nei pressi della centrale danneggiata. Il rischio ora è che vengano contaminate anche le riserve ittiche, fonte principale di approvvigionamento alimentare della popolazione giapponese.
Gli esperti assicurano, senza tanta convinzione, che il livello di radioattività non è così alto da risultare nocivo per la saluta degli esseri umani e che è dovuto principalmente dalla pioggia che ha portato in mare le particelle radioattive presenti nell’atmosfera. Tuttavia, secondo esperti americani ed europei, il livello di contaminazione del mare sarebbe notevolmente più elevato rispetto a quanto detto dalle autorità giapponesi. Il Ministero della scienza nipponico ha ordinato prelievi di acqua in un raggio di 20/30 Km di mare dalla centrale.
Intanto questa mattina un nuovo pennacchio di fumo radioattivo si è levato dal reattore numero 3. Gli esperti parlano di una fuoriuscita di vapore controllata per diminuire la pressione all’interno del reattore ma si teme che quel vapore sia altamente radioattivo e che vada a peggiorare ulteriormente la situazione.
Il governo giapponese ha vietato la distribuzione di latte e di due tipi di vegetali in quattro prefetture. La decisione dopo la scoperta di radioattività in alcuni prodotti provenienti da zone vicine alla centrale di Fukushima. Lo ha affermato il portavoce governativo Yukio Edano, specificando che «le tracce radioattive non sono in quantità tali da provocare danni alla salute». Quanto all’acqua, Edano ha affermato che «non c’è pericolo, ma è meglio non berla se ci sono alternative», vale a dire, bevetela solo se siete costretti altrimenti meglio non farlo. Alla faccia della chiarezza.
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