Secondo diversi esperti americani il Governo Giapponese minimizza i rischi relativi alla fuga radioattiva dai reattori nucleari della centrale di Fukushima. Lo rendono noto diversi media americani citando fonti del Governo statunitense.
Secondo i funzionari americani il rischio di contaminazione è molto più elevato di quanto il Governo giapponese e la società che gestisce l’impianto di Fukushima hanno detto. Un esperto della Casa Bianca ha affermato che siamo ormai arrivati ad un valore di rischio pari a 6 su 7 punti (7 era il grado di rischio raggiunto a Chernobyl) . Per questo motivo il Governo americano ha fatto sapere ai suoi cittadini che il limite di distanza minima dai reattori dell’impianto di Fukushima non è di 20 Km come affermato dal Governo giapponese ma che è di almeno 80/100 Km.
Forti proteste sono arrivate in mattinata anche dalla Cina che ha rilevato un consistente aumento del valore radioattivo lungo le sue coste in prossimità del Giappone. Anche secondo Pechino i giapponesi non la raccontano giusta sulla gravità della crisi. Intanto diversi passeggeri in arrivo da Tokio sono stati ricoverati all’aeroporto di Seul, in Corea del Sud, in quanto risultati contaminati da radiazioni il che fa prefigurare che anche al di fuori dell’area isolata le radiazioni hanno raggiunto un pericoloso picco.
Sotto accusa c’è soprattutto la Tokyo Electric Power, già in passato accusata dalla AIEA (l’agenzia atomica internazionale) e da diverse organizzazioni ambientaliste, di nascondere alcuni dati relativi alle contaminazioni e ai servizi di sicurezza. Secondo gli esperti americani la società che gestisce l’impianto di Fukushima si sta comportando in maniera irresponsabile in quanto non diffonde i dati reali del pericolo per ragioni meramente finanziarie. Secondo i più smaliziati i dirigenti della società, quotata alla borsa di Tokio, stanno cercando in tutta fretta di vendere le azioni in loro possesso prima che il titolo subisca un vero e proprio tracollo. Per questo nasconderebbero la reale gravità della situazione.