La “legge anti-Grillo” potrebbe passare come una operazione volta a far fuori il Movimento 5 Stelle con una azione politica anche se in realtà è una legge necessaria che l’Europa chiede da molti anni e che è presente in tutti gli Stati democratici. Certo la tempistica lascia a desiderare, ma sulla necessità che le operazioni dei partiti politici siano più trasparenti non ci sono dubbi. E’ forse questo che lascia interdetto Beppe Grillo, poco propenso a fare chiarezza sui tanti lati oscuri del Movimento 5 Stelle.
La trasmissione Report di domenica sera, condotta dalla bravissima giornalista Milena Gabanelli (brava per i grillini solo se non indaga su di loro) ha messo a nudo un fatto che noi ripetiamo da molti mesi e cioè che non solo Grillo è poco chiaro sui suoi guadagni derivanti dal blog (epicentro del Movimento 5 Stelle) ma che le parole “democrazia” e “trasparenza”, usate e abusate dallo stesso Grillo, valgono per tutti tranne che per lui.
E’ forse per questo che Grillo ha paura della legge proposta da Finocchiaro e Zanda del PD, perché lo costringerebbe a certificare quello che lui non vuole certificare. La risposta data alla Gabanelli sul blog è un vero insulto alla intelligenza degli italiani e un esempio di come Grillo interpreta la trasparenza. Due righe (due) che non dicono niente se non che, come sospettavamo, gli introiti del blog non vanno al Movimento 5 Stelle ma restano in tasca a Grillo e Casaleggio.
E’ indubbio che cercare di far fuori il M5S e Grillo con una legge che può essere interpretata come “ad hoc” lascia perplessi e può apparire una porcata, ma è altrettanto indubbio che un partito politico che si presenta alle elezioni e che riceve l’apprezzamento di quasi un terzo dell’elettorato ha il dovere di fare chiarezza. La legge proposta da Finocchiaro e Zanda costringerebbe alla chiarezza non solo Grillo ma finalmente anche tutti i partiti.
Grillo non vuole sottostare a queste regole di trasparenza accampando la scusante che il Movimento 5 Stelle non è un partito (balla clamorosa smentita dai fatti) dimostrando ancora una volta di essere allergico ai chiarimenti. Ora adotterà la “tecnica Berlusconi” quella cioè di trasformarsi in vittima (o martire) per aumentare i consensi quando invece dovrebbe semplicemente iniziare a fare chiarezza sui lati oscuri del Movimento 5 Stelle. Diversamente sarà la dimostrazione lampante che tutto quello fatto da Grillo e Casaleggio altro non è che un enorme business personale.
Carlotta Visentin