Ieri il popolo italiano ha potuto vedere in diretta streaming chi è veramente Beppe Grillo: una persona lontanissima dalla parola “democrazia”. Non voglio fare la classifica di chi sia andato meglio o peggio tra Renzi e Grillo, ne ho sentite di tutti i colori e mi basta(su una cosa Grillo ha ragione, il giornalismo in Italia è sotto il livello dilettantesco), voglio invece evidenziare il comportamento di Beppe Grillo perché mostra in maniera indelebile chi sia veramente questa persona a cui milioni di italiani hanno dato fiducia.
Prima di tutto c’è da evidenziare l’assoluto disinteresse per i propri elettori e per i propri deputati. E’ andato al colloquio con Renzi solo perché “la rete” glielo aveva chiesto, ma ha fatto come quella bambina in punizione che dice alla mamma “vado a letto ma tanto non dormo”. In sostanza non c’è stato nessun colloquio. Ha mostrato una supponenza, una arroganza e una prepotenza degna di chi non va molto d’accordo con la democrazia. I suoi parlamentari non li ha fatti parlare. Si è completamente disinteressato di quello che gli diceva Matteo Renzi, fin troppo educato e paziente. Ha fatto il suo comico comizio e se ne è andato.
In secondo luogo ha mostrato che messo di fronte a riforme serie e ponderate, alcune promosse proprio dal M5S, le rifiuta comunque a priori a ribadire che, se ve ne fosse bisogno, a lui non interessa minimamente fare le riforme o il bene del Paese ma che, al contrario, gli interessa solo sfasciare tutto. Le sue proposte sono solo un bluff, quando vengono prese in considerazione e lui a prenderne le distanze.
Quello visto ieri è l’essenza del Movimento 5 Stelle così come lo pensa e lo vuole Grillo, del suo scopo in questa democrazia, cioè l’antidemocrazia prima ancora della antipolitica.
Bianca B.