Ormai è palese: in Italia ci sono due tipi di media, siano essi televisivi o di stampa. Da una parte ci sono i media indipendenti che riportano le notizie, dall’altra ci sono i media “dipendenti” che nel migliore dei casi oscurano le notizie mentre nella peggiore delle ipotesi si adoperano per gettare fango sugli avversari politici del padrone con notizie false, tendenziose e addirittura palesemente discriminatorie (vedi art. de Il Giornale su Vendola).
Addirittura ultimamente si assiste al tentativo, nemmeno tanto velato, di boicottare o infiltrare quei pochi media o programmi che non si conformano al volere del padrone. E’ il caso, per quanto riguarda un palese boicottaggio, della proposta lanciata dal Senatore Alessio Butti (ne abbiamo parlato qui) che tenta chiaramente di impedire a trasmissioni come Ballarò o Anno Zero di fare informazione. Oppure sono evidenti i casi in cui in varie trasmissioni vengono invitati i pasdaran del padrone i quali si dilettano nel loro sport preferito, lanciare fango sugli altri. La logica è sempre la stessa: infango te (anche con cose false) per non far vedere il fango (quello vero) che sommerge il capo.
L’obbiettivo è il controllo totale sui media di piduista memoria (leggere il programma P2), controllo che al momento è quasi completo. Basti vedere come i media hanno trattato la manifestazione oceanica delle donne che si è tenuta domenica in centinaia di città in tutto il mondo. Rai 1, Canale 5, Rete 4 e Italia Uno l’hanno praticamente oscurata. Rai 2 ne ha dato qualche notizia. Gli unici a parlarne diffusamente sono stati Rai 3 e, soprattutto, La 7. Si tenga presente che la manifestazione “se non ora quando” è stata la prima notizia sui maggiori media internazionali (CNN, BBC, CBS e via dicendo).
Allora c’è da chiedersi come mai gli unici media ancora liberi continuino a invitare personaggi come Belpietro, la Santanchè, Sallustri ecc. ecc. che non sanno far altro che gettare fango o impedire agli altri di parlare con atteggiamenti aggressivi e maleducati quando non offensivi (vedi attacco di Belpietro a Giulia Innocenzi).
Allora, come fare a non favorire la macchina del fango e il controllo totale dei media da parte del Premier? Se con i giornali l’unica strada è quella di non acquistarli, con la TV l’arma è il telecomando. Basta cambiare canale quando ci sono certi personaggi in trasmissione, anche se la trasmissione è interessante o imparziale. Se, per esempio, stiamo guardando la trasmissione “In onda” condotta dai bravissimi Telese e Costamagna e vediamo che tra gli ospiti c’è Belpietro, seppur di malavoglia dobbiamo cambiare canale. Gli autori devono capire che non paga invitare certe persone in trasmissione. Si capisce che i media imparziali vorrebbero garantire la presenza d ogni tipo di schieramento, ma ce ne sono tanti altri da invitare. Il problema è che se si continua a invitare certi personaggi potrebbe passare l’idea che lanciare fango paghi.
Per quanto riguarda poi i media di regime (TG1, TG2, Rete 4, Canale5, Italia UNO) è sufficiente non guardarli. Un buon telegiornale imparziale è quello su LA 7 (premiato da un grande consenso) e un altro è quello di RAI3 anche se forse meno imparziale di quello condotto da Chicco Mentana.
In attesa di una seria legge sul conflitto di interessi, non ci resta altro da fare che far sentire il nostro peso sui media di regime boicottandoli e scegliendo solo e unicamente i media imparziali, a condizione però che anche questi ultimi la smettano di invitare certi personaggi che non fanno altro che gettare fango sui nemici del Premier. Insomma, meno media ma più selezionati.
Tamara Rinaldini