L’altro ieri Bossi, a chi gli chiedeva se sull’arresto di Papa la Lega sarebbe tornata indietro rispetto a quanto appena dichiarato (in galera n.d.r.), gli rispondeva seccato che loro “non sono mica barboni come quelli dell’opposizione” e che quindi la decisione era presa. Punto. Ieri sera invece fa sapere di averci ripensato e che invece che voterà NO all’arresto.
In effetti quelli della Lega non sono barboni che, comunque, pur nell’estrema indigenza una certa dignità ce l’hanno, quelli della Lega sono dei quaquaraquà che è molto peggio dell’essere un barbone. Ma è tutto normale. Bossi ormai ci ha abituati a queste buffonate. Va a Pontida e pone le condizioni al Governo salvo poi dimenticarsene poche ore dopo (al suo ritorno nella poltrona romana) e piegarsi come sempre ai voleri e agli indegni trucchetti di Berlusconi. Ai tempi di Mani Pulite sventolavano il cappio in Parlamento salvo poi prendere il posto d’onore di fianco a chi ne ha fatte e ne sta facendo di tutti i colori, roba da far impallidire persino i corrotti di Mani Pulite.
Diciamocelo chiaro: la Lega Nord è solo un ramo del partito di Berlusconi e non si può chiaramente pretendere che remino contro il padrone. Fanno un po’ di scena di fronte ai valligiani di Pontida, giusto per placare le ire dei loro elettori delle base, prometto sconvolgimenti radicali, un federalismo reale che al momento è solo una pia illusione ma che serve a placare i montanari, fanno finta di essere la parte buona della politica salvo poi partecipare al banchetto del “partito dei disonesti”, ma a parte queste scenette non sono niente di più che una succursale del biscione.
Il bello è che qualcuno ancora crede alle parole di Bossi, crede che faccia tutto questo come un sacrificio per ottenere il tanto agognato federalismo. Beh, cari amici della Lega, svegliatevi. A Bossi e ai suoi interessa solo rimanere sulla poltrona con tutti i benefici che ne derivano (compresi quelli finanziari?). E va in giro a urlare “Padania libera”, ma libera da chi? Da quelli che proprio lui protegge? Fatevene una ragione, cari elettori leghisti, siete rappresentati da un quaquaraquà, uno che un giorno dice una cosa e il giorno dopo fa l’esatto contrario per accontentare il suo padrone di Arcore. E’ la politica romana…..
Carlotta Visentin
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