L’Italia aspetta con trepidazione l’annuale raduno leghista di Pontida, quest’anno come non mai, per sentire cosa dirà il vertice della Lega Nord al popolo padano. Bossi, da buon stratega,  ha fatto in modo di catalizzare l’attenzione nazionale sul raduno di domani non fosse altro perché quest’anno rischiava la defezione di massa. Ma sarà veramente così importante la “festa padana”?

Probabilmente no. Anzi, con molta probabilità sarà tutto un bluff. Il Leader maximo salirà sul palco con incedere padano e, sempre con incedere padano, aizzerà la folla di valligiani contro gli immigrati, contro Roma ladrona, contro le spese folli della politica e contro l’intervento in Libia. Poi annuncerà che alcuni ministeri verranno trasferiti in Padania e anche se saranno pochi uffici basterà a eccitare i valligiani già caricati a vino e salsicce arrosto. Magari farà anche qualche annuncio ad effetto sulle condizioni per restare al governo e garantirà che il federalismo si farà. Insomma, cercherà di acquietare coloro che contestano alla Lega di essersi romanizzata, i quali probabilmente nemmeno ci saranno a Pontida.

In effetti il raduno di Pontida sarà come sempre una bellissima festa in stile paesano-padano dove il vino scorrerà a fiumi (possibilmente prima che il leader maximo parli così non si corre il rischio di capire quello che dice) le salsicce arrosto saranno in abbondanza e dove i valligiani padani potranno mettere in mostra i loro elmi cornuti e la loro voglia di combattere contro i romani. Ma non sarà niente di più. E se qualcuno si aspettasse qualcosa di diverso se lo può scordare. Le decisioni il leader maximo non le prende al nord ma a Roma, nel comodo alveo della sua poltrona ministeriale e, si sa, le cose viste da Roma cambiano parecchio.

Insomma, stiano tranquilli quelli del PDL che in queste ore si preoccupano sulla tenuta dell’alleanza con la Lega. Bossi non è così scemo da lasciare i privilegi di Roma ladrona. E se farà qualche annuncio ad effetto poi non lo metterà in pratica, gli serve solo per i valligiani di Pontida e per accendere i loro animi padani. Poi, quando sarà a Roma continuerà a fare tranquillamente quello che ha fatto fino a ieri, cioè garantire adeguata copertura al culo flaccido di Berlusconi e ai suoi intrallazzi. Ancora è troppo presto per far cadere il Governo. I deputati non hanno ancora maturato la pensione. Per quella ancora c’è più di un anno.

Carlotta Visentin

redazione

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