Il discorso di Vladimir Putin al popolo russo per il nuovo anno non ha avuto nulla di “normale”. Per il suo discorso annuale, di solito il Presidente si trova da solo fuori dal Cremlino. Quest’anno, dietro di lui, c’erano uomini e donne in uniforme da combattimento.
Nel suo discorso dell’anno scorso, il leader del Cremlino ha sottolineato che “il Capodanno è letteralmente pieno di buon umore e pensieri felici”.
Questa volta il buonumore e i pensieri felici hanno scarseggiato.
Il Presidente Putin ha usato il discorso per promuovere la realtà alternativa del Cremlino: in questo conflitto la Russia è l’eroe e l’Ucraina e l’Occidente sono i cattivi.
“Per anni le élite occidentali ci hanno ipocritamente assicurato le loro intenzioni pacifiche… ma in realtà hanno incoraggiato i neonazisti in ogni modo possibile”, ha detto il Presidente Putin.
“Difendere la nostra Madrepatria è il sacro dovere che dobbiamo ai nostri antenati e discendenti”.
Quando il Cremlino parla di “difendere la nostra Madrepatria”, ricordate che è stata la Russia a invadere l’Ucraina. Non il contrario.
Il Presidente russo sostiene che il suo Paese sta traendo enormi benefici dai drammatici eventi del 2022: “È stato un anno di… passi importanti verso la piena sovranità della Russia”.
“Abbiamo gettato le basi per il nostro futuro comune, la nostra vera indipendenza”.
L’affermazione che, in questa guerra, la Russia stia combattendo per la propria sovranità e indipendenza è quantomeno sconcertante.
Tanto per cominciare, la Russia è da tempo una nazione sovrana e indipendente. Anche se si accetta la premessa di Vladimir Putin secondo cui la Russia non ha mai raggiunto la “piena sovranità”, sorge spontanea la domanda: perché? Putin è al potere da ventitré anni. Un tempo sufficiente, si potrebbe pensare, per risolvere la questione.
L’altra cosa che il Presidente Putin fa nel suo discorso di Capodanno è dividere i russi in noi e loro, in quelli che sostengono la sua “operazione militare speciale” e quelli che non la sostengono.
“È stato un anno che ha messo molte cose al loro posto”, ha detto il leader del Cremlino, “e ha tracciato una chiara linea di demarcazione tra il coraggio e l’eroismo, da un lato, e il tradimento e la codardia, dall’altro…”.
Nel 2023 probabilmente vedremo il Cremlino tracciare questa linea in modo ancora più chiaro. Le autorità russe hanno mobilitato tutte le risorse del Paese per la cosiddetta “operazione militare speciale”.
Non c’è spazio per dibattiti o discussioni: il governo si aspetta che l’opinione pubblica si stringa attorno al presidente e lo sostenga. I russi che non lo faranno si sentiranno come se stessero tradendo la loro Madrepatria.