Ormai è abbastanza chiaro il risultato del referendum: il quorum è stato raggiunto anche senza i voti degli italiani all’estero e i SI sono debordanti rispetto ai NO. Ma c’era un quinto referendum di cui si tende a non parlare, fatte alcune lodevoli eccezioni, quello sul Governo.

Gli italiani, sotto questo aspetto, sono stati chiarissimi. Non hanno detto solo che non vogliono l’acqua privatizzata, che non vogliono il nucleare e che non vogliono una legge ad personam per il Premier, ma hanno anche detto che non vogliono più questo Governo.

Ha ragione Bersani quando dice che gli italiani “hanno abrogato anche il Governo” oltre che la legge sull’acqua, quella sul nucleare e quella sul legittimo impedimento. Il voto è stato del tutto trasversale, cioè è arrivato sia da destra che da sinistra il che la dice lunghissima su come la pensa il popolo italiano su Berlusconi e sul suo modo di governare senza pensare minimamente al bene del Paese.

Gli italiani hanno detto basta a questo Parlamento pieno di inquisiti, a questo Governo che non fa niente per il paese, chiuso su se stesso e vivo solo grazie all’acquisto di nuovi parlamentari. Gli italiani hanno detto basta a Bossi e ai suoi giochetti da bambino con cui tiene in ostaggio l’intera nazione. Hanno detto basta alle prese in giro che dobbiamo subire da tutto il mondo.

Insomma, questo referendum non aveva solo i quattro quesiti su cui bisognava apporre il segno, ma c’era un quinto referendum sul quale non occorreva mettere il segno, bastava andare a votare: quello sul Governo. Gli italiani hanno abrogato il Governo.

Carlotta Visentin