Ok, ci abbiamo messo tre giorni a studiare la manovra economica uscita dal vertice di Arcore per arrivare alla fine a non capirci un tubo, o meglio, abbiamo capito che è una colossale presa per i fondelli a tutto il popolo italiano.
Partiamo dalla Lega Nord che fino pochi minuti prima di andare ad Arcore diceva che le pensioni non si toccavano, salvo poi fare marcia indietro. Ma è normale, Bossi lo fa sempre. Qualcuno si ricorda i dictat di Pontida? Che fine hanno fatto? Va beh, non siamo qui per sparare sulla Croce Rossa (la Lega) ma per analizzare criticamente la “manovra di Arcore”.
Dunque, secondo tanti esperti da quella manovra mancano cinque miliardi. Quindi, oltre che essere iniqua e assolutamente votata al prelievo e non allo sviluppo, è pure incompleta. Roba da dilettanti della domenica. E così si rifà sotto il discorso di aumentare di un punto l’IVA (la terza fascia) portandola dall’attuale 20 al 21%. Così tutti noi pagheremo un po’ di più le merci che compriamo, comprese quelle essenziali. E i taglia alla politica? Rimandati. E i soldi che potrebbero venire dalla vendita delle frequenze TV? Non se ne è parlato. Già, i soldi delle frequenze TV. Quando si dice il conflitto di interessi.
Riassumendo molto brevemente e con parole semplici e non tecniche (per l’uomo della strada, come noi): i tagli alla politica promessi non sono stati fatti , anzi, c’è l’ennesima presa per i fondelli con la promessa di abolire le provincie e di dimezzare i parlamentari con una legge costituzionale, cioè rimandando tutto alle calende greche, quando solo poche settimane fa un emendamento dell’IDV chiedeva al Parlamento di votare la cancellazione delle Provincie e il PDL votò contro mentre il PD si astenne. E oggi parlano tutti di tagliare le province. Se non è una presa per i fondelli questa, cos’è? E poi quei cinque miliardi che mancano (ma se i mercati continuano così tra un po’ saranno 10/15) che vogliono recuperare con l’aumento dell’IVA trasferendo il peso di quella somma sui cittadini e con il rischio serio di contrarre i consumi.
Allora, prima di toccare l’IVA e le pensioni devono vendere le frequenze TV e non fare l’ennesimo regalo al Premier consentendogli di prenderle a costo zero. Prima di tagliare i servizi ai cittadini devono tagliare i costi della politica e devono farlo subito, non tra tre anni quando questi burattini non ci saranno più ma godranno comunque di tutti i privilegi acquisiti.
Questi non sono politici, sono politicanti incompetenti e pure bugiardi che cercano di gettare fumo negli occhi ai moribondi, cioè al popolo italiano e all’Italia. Se ne devono andare e lasciare la guida del Paese a chi lo sa veramente fare e non ha interessi miliardari da tutelare. Quando è troppo è troppo.
Carlotta Visentin