La base iraniana colpita – si suppone – da Israele in Siria era una base usata dai militari di Teheran per gestire la flotta di droni che sorvolano la Siria e che spiano i movimenti dei militari israeliani sul Golan.
E’ questo che emerge in maniera non ufficiale dai rapporti di intelligence circolati ieri sera a Gerusalemme e confermati da più parti da fonti esterne.
La base di Tayfur, nota anche con l’acronimo di “T4”, posizionata nella provincia orientale di Homs, 60 km a est di Palmira, è stata fino a ieri la base di partenza dei droni iraniani nonché una vera e propria base logistica per le guardie della Rivoluzione iraniana che combattono in Siria. Da quella base decollò il drone iraniano abbattuto due mesi fa mentre sorvolava i cieli di Israele e che scatenò la risposta israeliana, risposta che anche in quella occasione colpì tra gli altri obiettivi anche il complesso T4.
Quattro morti tra i militari iraniani
Sarebbero quattro i morti iraniani a seguito dell’attacco. Si tratterebbe di Seyed Ammar Moussavi, Medi Lotfi Niyasar, Akbar Zawwar Jannati e Mehdi Dehqan Yazdeli. Proprio quest’ultimo era noto all’intelligence israeliana per essere membro della sezione aerospaziale delle Guardie della Rivoluzione Iraniana la quale gestisce tra le altre cose i droni iraniani basati in Siria.
Le proteste di Teheran
Intanto a distanza di ore dall’attacco anche Teheran fa sentire la propria voce. Con un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri iraniano, si accusa esplicitamente Israele dell’attacco alla base T4 e si chiede alla comunità internazionale di «condannare con fermezza l’aggressione sionista» e si invitano «tutti gli Stati liberi a non rimanere indifferenti di fronte a questo attacco che rischia di complicare la già difficile situazione in Siria».