L’Iran potrebbe usare la sua crescente influenza in Iraq per trasformare il paese arabo in un trampolino di lancio per portare attacchi contro Israele.
A sostenerlo durante una conferenza sulla sicurezza tenutasi nei giorni scorsi a Tel Aviv è il capo della intelligence militare israeliana, il Generale Tamir Hayman.
«L’Iraq è sotto la crescente influenza della unità segreta per le operazioni estere, la Forza Quds» ha detto il Generale Tamir Hayman.
«Se gli Stati Uniti dovessero lasciare anche l’Iraq gli iraniani potrebbero vedere la possibilità di compiere una operazione simile a quella fatta in Siria, potrebbero cioè vedere conveniente trincerarsi in Iraq» ha continuato il capo della intelligence militare israeliana.
Lo scorso mese di agosto la Reuters riferì la notizia secondo la quale l’Iran aveva consegnato missili balistici alle milizie sciite in Iraq.
La notizia, sebbene smentita da Teheran, venne giudicata attendibile dalla intellicenge militare israeliana tanto che l’allora Ministro della Difesa, Avidgor Lieberman, non esitò a minacciare bombardamenti anche in Iraq.
Sebbene l’Iraq non confini con Israele, come per esempio la Siria, l’intelligence militare israeliana ritiene che possa diventare un ottimo trampolino di lancio per i missili balistici iraniani e per questo monitora con estrema attenzione la situazione politica e militare irachena.
Va detto che l’influenza iraniana in Iraq non è una novità. La popolazione irachena, sebbene araba, è in maggioranza sciita ed è sempre stata ideologicamente vicina agli Ayatollah iraniani. L’affermazione alle ultime elezione del leader religioso sciita Moqtada al-Sadr non lascia molto tranquilli gli osservatori sebbene al momento appoggi l’attuale governo filo-americano presieduto da Primo Ministro Adel Abdul Mahdi.
Ma la situazione politica in Iraq è molto volatile e pesano i voti presi dal capo delle Milizie Badr, Hadi al-Amiri, molto vicino a Teheran.