Iran complice di Al Qaeda negli attacchi del 11 settembre 2001 e non solo? Sembra essere questo lo scenario che emerge dalla sentenza emessa da un giudice federale di New York che condanna l’Iran a pagare un risarcimento di 11 miliardi di dollari alle famiglie delle vittime degli attacchi del 11 settembre 2001.

La sentenza di condanna verso Teheran è stata emessa dal giudice federale George Benjamin Daniels della Corte Distrettuale degli Stati Uniti (Southern District of New York) e si basa in parte su documenti sequestrati nel covo di Bin Laden i quali proverebbero che membri di Hezbollah, proxi terrorista di Teheran, hanno attivamente aiutato gli attentatori del 11 settembre.

Secondo quanto riferisce il quotidiano arabo basato a Londra, Asharq al-Awsat, dai documenti sequestrati nel covo di Bin Laden si evince con chiarezza che Al Qaeda e Iran collaboravano attivamente nonostante l’Iran fosse la patria dei musulmani sciiti e Al Qaeda rappresentasse l’emanazione dell’Islam sunnita. Bin Laden riteneva infatti che sarebbe stato controproducente nuocere a Teheran e che, anzi, sarebbe stato utile collaborare con gli iraniani. Una collaborazione che, secondo il giudice George Benjamin Daniels, sarebbe diventata attiva in occasione degli attacchi del 11 settembre 2001 quando un operativo di alto livello di Hezbollah, Imad Mughniyeh, si sarebbe recato in Arabia Saudita per coordinare le azioni da effettuare con l’Iran. Nello stesso periodo un importante esponente di Al Qaeda, Yunis al Mauritani, avrebbe operato e coordinato gli attacchi terroristici contro l’occidente proprio dall’Iran. In una nota recuperata nel compound di Bin Laden si legge che Yunis al Mauritani sarebbe rimasto in Iran per almeno tre mesi durante i quali avrebbe addestrato gli iraniani a introdursi e a muoversi in occidente senza destare sospetti. Secondo la sentenza emessa dal tribunale distrettuale di New York l’Iran avrebbe poi “fornito formazione e sostegno agli attentatori del 11 settembre 2001”. Da qui la condanna con risarcimento miliardario.

Al di la della possibile forzatura nella lettura dei fatti da parte del giudice George Benjamin Daniels in merito agli attacchi del 11 settembre 2001, quello che emerge con chiarezza dai documenti sequestrati nel covo di Bin Laden è una chiara e fattiva collaborazione tra Iran e Al Qaeda, una collaborazione che si è protratta per anni e che potrebbe essere ancora attiva. Gli iraniani hanno reagito alla sentenza del giudice americano con ilarità mentre l’agenzia iraniana IRNA riporta della preoccupazione della Russia in merito alla sentenza americana.

Altre tensioni tra USA e Iran

Nel frattempo si apre un altro fronte di tensione tra gli Stati Uniti e l’Iran. Venerdì scorso gli Stati Uniti hanno chiesto all’Iran di rilasciare due cittadini americani detenuti illegalmente in Iran. Si tratta dell’imprenditore americano di origine iraniana, Siamak Namazi, e di suo padre Baquer, detenuti probabilmente nel carcere di Evin senza che a carico dei due sia stata formulata alcuna accusa. Il Dipartimento di Stato americano ha chiesto all’Iran di consentire immediato accesso consolare al fine di verificare le condizioni dei due americani e di appurare i motivi per cui sono detenuti, richiesta per ora respinta da Teheran.

Scritto da Adrian Niscemi