Gli Ayatollah iraniani hanno una paura dannata delle donne. L’hanno sempre avuta sin da quando furono proprio le ragazze iraniane a dare il via al Movimento verde che spaventò così tanto Ahmadinejad da spingerlo a ordinare la più dura repressione che l’Iran ricordi.

E in un momento in cui la gioventù iraniana è di nuovo in subbuglio e mette fortemente in discussione il regime, le prime ad essere messe sotto osservazione e controllo sono proprio le donne.

Per farlo gli Ayatollah usano l’ormai collaudato sistema della Sharia, la legge islamiche che tutto regola in Iran.

A seguito dell’aumento delle proteste delle donne iraniane sull’obbligo di portare il velo islamico, proteste aumentate anche a causa della durissima condanna inflitta a Nasrin Sotoudeh, l’avvocato che difendeva i Diritti delle donne e si opponeva all’obbligo del velo, gli Ayatollah hanno deciso di rafforzare la polizia morale, di inasprire le regole sull’abbigliamento islamico e le pene per chi viola dette regole.

Per le donne iraniane non sarà più possibile indossare lo “Shayla” il cosiddetto “velo moderno”, ma dovranno adeguarsi rigorosamente ai dettami della Sharia.

Mentre prima chi non rispettava il codice di abbigliamento veniva spesso solo richiamato e nei casi più eclatanti multato o arrestato per qualche giorno (salvo casi “politici”), adesso la legge sul codice di abbigliamento verrà applicata alla lettera, cioè chi viene “beccata” dalla polizia morale a violare tale codice verrà arrestato, multato e dovrà fare due mesi di prigione, che aumentano in caso di recidiva.

Per far si che le “nuove” regole vengano applicate gli Ayatollah hanno deciso di rafforzare la polizia morale con l’assunzione di 2.000 nuovi agenti tra i quali vi sono molte donne integraliste.

La polizia morale sarà autorizzata ad arrestare immediatamente la donna che non rispetti rigidamente il codice di abbigliamento e a portarla immediatamente in prigione.

Non solo. La stretta riguarderà anche quei locali dove i titolari non impongono ai clienti donna di rispettare in maniera rigorosa il codice di abbigliamento.

Negli ultimi 10 giorni la polizia morale ha fatto chiudere 547 ristoranti e caffè dove tale codice non veniva fatto rispettare ed ha arrestato almeno 11 titolari di questi esercizi.