Il numero di combattenti stranieri che ha deciso di combattere con ISIS è più che raddoppiato nell’ultimo anno. A dirlo è un rapporto del The Soufan Group, una società americana di consulenza attiva nel campo della intelligence.
Secondo il rapporto diffuso ieri i combattenti stranieri che attualmente operano per ISIS in Siria e Iraq sarebbero tra 27.000 e 30.000 mentre, prendendo come riferimento un analogo rapporto di poco più di un anno fa, nel 2014 erano “appena” 12.000.
I combattenti stranieri che combattono per ISIS provengono da 86 paesi, fatto questo che fa dire alla azienda di consulenza con sede a New York che ci troviamo di fronte a un “fenomeno globale”.
Secondo il The Soufan Group le misure di contenimento adottate dai paesi occidentali per contenere il reclutamento da parte di ISIS sono del tutto insufficienti. I combattenti stranieri che cercano di raggiungere la Siria e l’Iraq sono sempre più numerosi attratti da una visione dell’Islam che “eccita” i giovani musulmani. Solo dall’Europa nell’ultimo anno sarebbero arrivati circa 8.000 combattenti mentre il resto arrivano dal Nord Africa e dalle ex repubbliche sovietiche.
Ma il dato più allarmante per le intelligence occidentali è senza dubbio quello che riguarda il numero di combattenti stranieri che sta cercando di rientrare nei loro paesi d’origine probabilmente per compiere attentati. Si parla del 20/30% dei combattenti.
La Soufan Group fa notare che sulla scia degli attentati di Parigi i governi occidentali hanno adottato misure di controllo più stringenti in collaborazione con i colossi di internet, ma anche in questo caso il gruppo di consulenti fa notare come le misure adottate siano del tutto insufficienti e che ISIS continua imperterrito a fare proselitismo sul web in maniera sostanzialmente indisturbata.
Scritto da Antonio M. Suarez
Seguici su…