Ieri lo Shin Bet, il servizio segreto interno israeliano, ha annunciato di aver arrestato un uomo di cittadinanza giordana che spiava per l’Iran.
In realtà più che spiare l’uomo aveva l’ordine di creare una struttura che oltre a fare spionaggio per conto di Teheran doveva arruolare terroristi e nuove spie oltre che a fungere da mezzo per far arrivare denaro alle cellule terroristiche.
Taer Shaafut, 32 anni, cittadinanza giordana ma nato a Hebron, è stato arrestato una decina di giorni fa anche se la notizia è stata resa nota solo ieri.
Secondo lo Shin Bet, che lo teneva sotto controllo da diverso tempo, il compito di Taer Shaafut non era solo quello di riferire informazioni alla intelligence iraniana ma anche e soprattutto quello di creare una vera e propria struttura polifunzionale che prevedeva addirittura l’apertura di una attività commerciale e/o produttiva che avrebbe dovuto fungere da banca per far arrivare denaro ai terroristi.
Seguito da mesi anche dal Mossad
Anche il Mossad, in coordinamento con lo Shin Bet, seguiva Taer Shaafut il quale si muoveva tra Giordania, Libano e la regione di Giudea e Samaria (la cosiddetta Cisgiordania). È stato il Mossad a segnalare un incontro di Taer Shaafut in Libano dove la spia iraniana ha incontrato due arabi al soldo degli iraniani identificati come Abu Sadek e Abu Jaafar.
I tre volevano mettere in piedi una attività commerciale e/o produttiva in Cisgiordania o in Giordania con l’intenzione di usarla come copertura per le attività spionistiche. Avevano previsto anche l’assunzione di personale, tutto rigorosamente sciita, per dare una parvenza di normalità alla attività. Per far partire l’operazione Teheran aveva stanziato circa mezzo milione di dollari.
La Cisgiordania come base delle attività iraniane
Da mesi l’Iran cerca di infiltrarsi in Cisgiordania con l’aiuto di Hamas e della Jihad Islamica, ma qui siamo forse a un livello superiore rispetto a qualche contatto con cellule terroristiche in Giudea e Samaria. Qui si parla di una struttura di spionaggio e di sostegno al terrorismo direttamente alle dipendenze di Teheran molto più complessa rispetto a singoli e sporadici contatti con i terroristi.
I frequenti viaggi all’estero di Taer Shaafut hanno “costretto” Shin Bet e Mossad a collaborare insieme, i primi che controllavano le attività all’interno di Israele e Giudea e Samaria, i secondi che coprivano tutte le attività all’estero.
«Questa è l’ennesima dimostrazione di come l’Iran tenti in tutti i modi di creare infrastrutture per le operazioni contro Israele investendo notevoli risorse economiche e umane» ha detto il capo dello Shin Bet, Nadav Argaman davanti alla Commissione Difesa della Knesset.
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